Vista l’aria che tira già da un po’ in città, almeno per alcuni dei nostri concittadini (purtroppo) non sarà facile trascorrere queste Feste Natalizie nel pieno della serenità. Ed invece è proprio ciò che vogliamo augurare a tutti voi dalle pagine del nostro ( e vostro ) Quotidiano Telematico; ai lettori che ci seguono

Vista l’aria che tira già da un po’ in città, almeno per alcuni dei nostri concittadini (purtroppo) non sarà facile trascorrere queste Feste Natalizie nel pieno della serenità. Ed invece è proprio ciò che vogliamo augurare a tutti voi dalle pagine del nostro (e vostro) Giornale Telematico; ai lettori che ci seguono come a quelli che ci seguiranno; senza dimenticare coloro che, magari, in questo momento stanno “navigando” altrove e che forse torneranno a farci visita, lasciandoci assaporare un nuovo, gratificante record. Un sereno Natale che grazie al confortante calduccio degli affetti di sempre ed a quello oltremodo corroborante di quelli inattesi, vi faccia affrontare rinnovatamente carichi di energia i giorni (e le notti) che verranno. Nel mentre, non dubitatene, la Civetta si “immergerà” anche in quelle Feste che ci attendono. E che sia Festa vera!

Nella foto: l’ignegnoso addobbo in Via Braccianese Claudia, a firma Massimo Buzzi

CIVITAVECCHIA - La cordialità e quel sorriso mai invadente. Del grande Chef Lucio Cappannari, al sottoscritto rimarrà soprattutto il ricordo di questo. E di quegli occhi che, nonostante la sua navigatissima esperienza sul campo, sapevano farsi sempre, sorprendentemente vispi in risposta ad un apprezzamento; 

Quando la nostra Civetta decise di spiccare il volo, sapeva bene di avere ali piccole ma al contempo molto robuste. Ed allora si è addentrata sicura nella notte, con i suoi occhi vigili, mai appannati da presunzione e men che meno da pregiudizi. Ed ha volato, volato; sempre più in alto! Ed ancora una volta nottetempo ci ha riservato l’ennesima, gratificante sorpresa: le visite ai nostri articoli, in poco meno di tre mesi, sono “schizzate” a 200.000 e rotti!

Avere la carenza, se non la totale assenza, di idee nel proprio cervellino (da non confondere con il cervelletto) è cosa ancor peggiore che soffrire della cosidetta “sindrome da pagina bianca”. Ma diversi “giornalisti” e “giornaliste”, che non mi sogno certo di reputar Colleghi e Colleghe ne tantomeno di fregiar di maiuscola, hanno trovato a ciò un quanto mai efficace rimedio, per certi versi molto antico; basti pensare a quando si riportava pari pari sul proprio quaderno quanto faticosamente profuso dal vicino o dalla vicina di banco.