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si trattava di “una mazza, una tenuta, cioè, che formava a sé corpo, chiamata Stracesi o Stracense, se il nome non fu corrotto, e che fu data in affitto ad Epifanio con i prati, i boschi e con ogni altra sua appartenenza”. Su quello italico era presente un’altra potenza: l’Impero bizantino formato da ufficiali, in maggioranza stranieri. Lo stesso iniziò ad accusare difficoltà a placare l’avanzata della minaccia longobarda, tanto che trascurò la difesa di città strategiche, già da tempo conquistate, finendo così per abbandonare queste ultime. I cittadini si erano autorganizzati proteggendo sé stessi e quando erano presenti Istituzioni o Autorità incaricate a cui chiedere sostegno, si affidavano ad esse. Quanto detto avveniva a Roma e nelle città limitrofe, che vedevano nel Pontefice medesimo, come detto, un protettore potente, quel buon pastore pronto a soccorrere anime in difficoltà e smarrite.
Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.V, pp.52-54, Parte I. Foto: fonte http://it.wikipedia.org/wiki/File:Good_sheperd_pushkin.jpg
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