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Il Consiglio Comunale boccia l'adesione di Civitavecchia alla provincia "Porta d'Italia"
CIVITAVECCHIA - Il Consiglio Comunale ha votato a maggioranza per annullare la Delibera della precedente Amministrazione che prevedeva l'adesione di Civitavecchia alla provincia "Porta d'Italia". A esporre alcune delle motivazioni che hanno portato a detto voto è il Primo Cittadino:
<<Innanzitutto, si è presentato un problema giuridico. La proposta di lasciare la Città Metropolitana si basa sul Testo Unico degli Enti Locali, che è stato superato dalla legge Delrio. L'articolo 1 comma 51 di quest’ultima prevede la lenta abolizione delle province e non contempla la possibilità di crearne di nuove. Il precedente atto non citava nemmeno la Delrio e andava dunque ritirato. Ma ci sono motivazioni anche di carattere economico finanziario. I promotori hanno posto un tema di "appartenenza" per dipingere una situazione in cui i Comuni sono in qualche modo subalterni all'interno della Città Metropolitana e rendendosi indipendenti avrebbero avuto grandi risorse proprie da gestire; purtroppo al netto dei proclami entrambi i punti sono lontani dalla realtà: negli ultimi due anni la Città Metropolitana ha investito su questi Comuni circa 70 milioni di euro. Per restare su Civitavecchia per la qualità dell’abitare sono stati dati 17 milioni, poi 2 sull’edilizia scolastica e oltre 1 per gli impianti sportivi; quindi uscendo perderemmo finanziamenti dall'Ente oltre ai fondi PNRR che arrivano in quanto destinati alle Città Metropolitane (inoltre non è stato specificato cosa ne sarebbe dei progetti già in corso finanziati con questi fondi). Dal punto di vista economico, il calcolo presentato (una pagina circa, a margine di una lunga presentazione ricca di buoni propositi e belle foto di circa 150 pagine) non fornisce cifre certe sulle entrate e parla vagamente di 5000 assunzioni (per una provincia di trecentocinquantamila abitanti, quando l'area Metropolitana di Roma che ha 4 milioni di abitanti ha circa 1200 dipendenti). Infine, anche sul tema del "gestire le risorse sul territorio", i conti purtroppo non tornano: le tasse portuali e aeroportuali non possono essere considerate entrate, poiché solo le Città Metropolitane possono incassare il tributo dei passeggeri di Porti e Aeroporti. Ma anche politicamente abbiamo ravvisato criticità importanti: la Delibera precedente è stata approvata senza coinvolgimento pubblico e a soli 40 giorni dalle nuove Elezioni, in un Consiglio Comunale praticamente deserto. Con il nostro voto, scongiuriamo una scelta avventuristica e figlia del protagonismo di alcuni. Proprio per questo suona un pochino strano sentire da alcuni banchi dell'Opposizione parlare di Referendum per abolire l'atto di annullamento del loro atto illegittimo: la cittadinanza andava coinvolta prima di tentare di portare Civitavecchia fuori dalla Città Metropolitana senza dirlo, di fatto, a nessuno, e non soltanto ora e solo perché il tentativo è stato fermato. Ciò non toglie che sul tema non ci sottrarremo certo all'ascolto. E non avremo atteggiamenti pregiudiziali contro alcuno. Quello che ci interessa però sono progetti seri, economicamente sostenibili, giuridicamente inappuntabili e davvero (non solo per slogan) dalla parte dei cittadini>>.
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- Pubblicato Venerdì, 19 Luglio 2024 12:46
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