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“contro quegli Arabi che dalle spiagge occidentali del Mediterraneo avevano esteso la loro dominazione fino in Sardegna, nuovamente di là minacciando Roma e i dintorni”. Tale minaccia fu allontanata, ma stessa cosa non poteva dirsi per l’ira di questi nemici, che portò altrove ingenti danni. Un altro episodio, datato 1087, riguarda l’adunata navale promossa da Papa Vittore III contro quelli di Tunisi ed il loro Re Timino. Furono coinvolte flotte genovesi, pisane, amalfitane che si unirono a quelle romane per contrastare l’avanzata nemica. La base di quest’ultime era, molto probabilmente, proprio la nostra Centumcellae. L’appena citato coinvolgimento del nostro Scalo è un’ipotesi, in quanto non vi sono prove sufficienti per dire con certezza che da qui, nel 1099, salparono le galere che conducevano in Palestina i crociati romani capitanati da Camillo Orsini. Però non è improbabile che ciò possa essere avvenuto. Notizie più certe si hanno “dell’uso che del porto fecero in quei torbidi tempi i papi, quando erano costretti a lasciare Roma, sopraffatti da fazioni nemiche, accompagnate spesso con scismi nella Chiesa”. Ma questa parte la scopriremo insieme nel prossimo appuntamento della Rubrica Storicamente.
Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.III, pp.99-100, Parte II. Illustrazione: "Nave piratesca nel porto di Civitavecchia" - particolare - Autore: Lacrois Charles Francois - sec. XVIII © Riproduzione Riservata
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