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In tale ottica è da inquadrare l’813, come l’anno della “distruzione che per opera dei Saraceni fu fatta di Centocelle? Così si è affermato”. Notevole è la quantità di argomentazioni che attestano la veridicità di tale tesi, anche se riguardo “le particolarità del fatto non si abbiano notizie che possano far risolvere con sicurezza la questione”. L’autore narra che l’argomento principale avvenne durante il Pontificato di Leone IV. Correva l’anno 853 quando il Papa raccolse in una nuova città i profughi di Centocelle. I fatti si riferiscono all’ottavo anno dalla sua elezione a Vescovo di Roma. Proprio in quel periodo, grazie a questa opera, riuscì a raccogliere coloro che da quarant’anni erravano senza patria per i boschi ed i monti. Anche altri cronisti fanno risalire all’813 la data della distruzione della città portuale, tuttavia non mancano dubbi a riguardo, poiché altresì successivamente a tale anno, vengono menzionati i Vescovi di Centocelle. Celebre fu l’invio di un’ambasceria, da parte di Papa Pasquale I, all’Imperatore Ludovico (823). Il Pontefice scelse a suo legato il Vescovo locale di nome Pietro che, successivamente nell’anno 826, prese parte al Concilio tenuto a Roma da Eugenio II. In tale, medesimo anno compare inoltre il nome del Vescovo Leone. Insomma, vi è in atto uno scontro tra cronisti e storici sull’anno esatto della distruzione della nostra, sebbene in molti convergano sulla data sopra indicata.
Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.VI, pp.59-61 , Parte I. Foto fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/File:St.Leo_IV.jpg
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