Civitavecchia può vantare Subacquei di calibro quali Fabio Antonini e molti altri
Prima di proseguire nel racconto della storia dei subacquei della città, voglio ringraziare i tanti, tanti, lettori che apprezzano queste pagine dimostrando il loro interesse per il mare e le persone che lo frequentano. Un ringraziamento che estendo al Direttore della Testata, l’amico Pietro, che mi permette di diffondere le preziose testimonianze della nostra comunità.
La passione, o la necessità, che spingevano verso il mare i Civitavecchiesi hanno prodotto negli anni l’affinarsi delle tecniche di Pesca generando una serie di Campioni di Pesca in Apnea capaci di conquistare trofei in Italia, in Europa e nel mondo. Il più noto tra essi è - senza dubbio - Fabio Antonini, vincitore di gare svolte, con la Squadra Nazionale, in tutti i mari del pianeta, eppure rimasto il semplice ragazzo di sempre. Una persona che sa emozionarsi al ricordo del suo antico maestro - Gianfranco Zampolini - e che mostra vene di nostalgia pensando al mare più limpido e pescoso di un tempo, ad una costa non più riconoscibile per lunghi tratti un tempo caratterizzati da tranquille baiette incantate. E’ convinto, Fabio, che una area di tutela marina posta a difesa della zona costituirebbe l’indispensabile premessa ad una definitiva valorizzazione delle nostre acque e della loro vita.
Fabio ha tracciato una strada seguita da molti altri tra i quali ricordiamo Roberto Dejana, Giovanni d’Onofrio, Alessio Gallinucci, vincitori, tra l’altro, del Campionato Italiano per Società con la Mojoli Sub. Anche Enrico Luciani ha pescato a lungo in apnea partecipando nel 1983 al Campionato medesimo, ripetutamente conquistato dalle Compagini cittadine, con Alberto Gianvincenzi e lo stesso Fabio Antonini. Altri atleti che si sono fatti onore sui campi di gara di tutto il Mediterraneo, rispondono ai nomi di Massimo Baldassarre, Francesco Magliani, Valentino Venturini, Valerio Sbragaglia e tanti altri che - spero mi perdoneranno - non possono trovare spazio nei limiti di un articolo.
Ciò che mi preme sottolineare è la generosa solidarietà di questi ragazzi, che spesso offrivano il pescato ad aste i cui proventi erano destinati ad un Istituto di persone disabili, e il loro affettuoso ricordare, attraverso appositi trofei, gli amici scomparsi. In questo modo il mare diviene, con la sua immutabile e costante presenza, un insostituibile veicolo di emozioni che attraversano tutta la nostra vita. E’ anche per questo che lo amiamo…Alla prossima.
Nella foto gentilmente concessa: Fabio Antonini nel corso del Camponato Europeo svoltosi in Spagna nel 1999
2. continua
Puntata di Zona Blu correlata: https://www.lacivettadicivitavecchia.it/cultura-2/13637-il-mare-dabbasso |