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San Pio X, la Curia "precisa"

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Don Lino Dragu-Mons.Luigi Marrucci-1Locali della Parrocchia <<in condizioni di promiscuità>>

CIVITAVECCHIA - <<Un punto di riferimento, un luogo di accoglienza, un riparo: questo è stata la Parrocchia di San Pio X per centinaia di profughi giunti in Italia per l’Emergenza Nord Africa ed ospitati inizialmente alla caserma “De Carolis”>>. Questo, l’incipit di una lunga nota a firma della Curia Vescovile. <<A tutti coloro che hanno bussato alla porta - continua -

la medesima ha aperto; sono stati accolti: questo fino a quando le risorse sono state sufficienti. Un aiuto che in questi due anni è stato anche concreta vicinanza della comunità cristiana con numerose iniziative di solidarietà promosse da quelle parrocchiali, dalle associazioni e dai movimenti presenti nella Diocesi. Tuttavia la Parrocchia stessa è rimasta da sola a gestire il continuo flusso di immigrati che ogni giorno raggiungevano quel luogo>>. E negli ultimi mesi, a detta del Presule altresì <<a fronte di un disimpegno continuo delle Istituzioni>> a seguito dalla fine di detta fase emergenziale affidata alla Prefettura, <<l’eccessivo numero di presenze ha messo in serio pericolo le condizioni igieniche, comportamentali e di relazione tra gli ospiti e gli abitanti del quartiere>>. Ciò, con i locali, più volte ispezionati dalle Forze dell’Ordine, <<in condizioni di promiscuità>>. <<E la mancanza di norme comportamentali ha reso difficile ogni tentativo di promozione umana e reso la permanenza degli stessi, ormai fuori da ogni controllo, una vera e propria occupazione>>. <<Il Vescovo Luigi Marrucci – continua - dallo scorso mese di maggio, dopo aver concordato con il Parroco il suo trasferimento ad altro incarico, ha più volte sollecitato gli occupanti a liberare la struttura  per compiere un’adeguata pulizia degli ambienti e quindi preparare l’ingresso del nuovo Parroco. Varie segnalazioni provenienti dalla Stampa, da persone del luogo e dalle stesse Forze dell’Ordine hanno reso nota le sempre più difficile situazione dal punto di vista della sicurezza e della legalità; un’emergenza accentuata dall’assenza del Parroco titolare, interlocutore con il gruppo di presenti, trattenuto nel suo Paese di origine per problemi di salute di un familiare>>. Poi, i fatti della notte di venerdì 9 agosto, quando <<alle 23:05, la Polizia di Stato ha chiamato il Vescovo stesso affinché si recasse sul posto a prendere i dovuti provvedimenti prima che accadesse l’irreparabile>>. (Un abitante del quartiere era stato ferito e una signora colpita all’addome dopo un’aggressione). <<Il Vescovo ha chiesto agli ospiti-occupanti di lasciare la suddetta entro l’indomani mattina, sabato 10; una misura dalla quale erano esonerati i quattro presenti che lì sono stati collocati agli arresti domiciliari, sebbene la Curia non sia mai stata interpellata da alcun Giudice. Un altro degli occupanti, bisognoso di cure, è stato invece accolto presso una struttura della Caritas Diocesana. Sabato, appurata come in altre circostanze l’impossibilità di liberare i locali, Monsignor Marrucci ha formalmente chiesto con una lettera indirizzata al Questore di Roma e consegnata alla Polizia medesima ed ai Carabinieri, l’intervento delle Forze dell’Ordine>>. Il Presule fa altresì presente che <<ben conoscendo la situazione da diversi mesi, nessuno degli Organi istituzionali si è fatto vivo fino alle 22:00 del sabato in questione, quando dopo l’ennesima ispezione, queste ultime hanno atteso insieme al medesimo chi dovesse in qualche modo assumersi le proprie responsabilità>>. <<Soltanto dopo - sottolinea ancora la nota - sono giunti Funzionari Statali e Comunali che hanno preso la decisione di trasferire circa trenta persone altrove>>. La Curia Vescovile inoltre ringrazia il Vice Sindaco Enrico Luciani e l’Assessore Sergio Serpente <<che si sono adoperati>> e le citate Forze dell’Ordine <<per l’assistenza e il sostegno fornito con estrema professionalità, nel risolvere questo problema, delicato e umano>>. <<La Curia è infine grata a quanti hanno collaborato effettivamente, nel silenzio e con spirito di carità ecclesiale, prima ad assistere chi si trovava in difficoltà e successivamente a riportare un clima di serenità e di pace>>. 

 

 

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