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"Acqua Sana da Bere"

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acqua sana da berePrimi, importanti passi nella costituzione di un Comitato provinciale

RONCIGLIONE - Riunitisi di recente, nella sede di Accademia Kronos, cittadini di diversi paesi del Viterbese ed attivisti del Movimento Cinquestelle di Viterbo, per analizzare il problema dell'Arsenico e degli altri metalli pesanti presenti

nelle acque potabili della provincia. Relatori: il Prof. Ezio Gagliardi, Direttore del Laboratorio di analisi “Aliman 2000” di Roma; il Medico-Sindaco di Corchiano, Battisti Bengasi ( nella foto ); il Presidente dei castanicoltori viterbesi, Angelo Beni; quello del Comitato “Acqua Potabile”, Raimondo Chiricozzi; ed il numero uno dell’Accademia suddetta, Ennio La Malfa.  Gagliardi, aprendo i lavori, ha spiegato l'incidenza di certe patologie in presenza di arsenico nell'organismo umano ( <<Oltre ai tumori, quest’ultimo, facilità l'insorgenza di diabete ed ipertensione arteriosa>> ) ed ha altresì segnalato un altro elemento pericoloso per la Salute, l'Uranio 238, <<particolarmente presente in alcune zone tra il Lago di Vico ed appunto Ronciglione>>. L'intervento di Bengasi è stato invece incentrato sulla <<necessità di prendere coscienza seriamente della situazione da parte della popolazione, al fine di far sentire la propria voce a livello istituzionale>>. Lo stesso ha altresì ricordato come l'Università della Tuscia abbia già fatto uno Studio sul territorio per individuare sorgenti e falde freatiche prive o con contenuti molto limitati di Arsenico. <<Utilizzare fonti dove l'acqua è con poca percentuale o priva di As - ha affermato - è l'unica strada seria da intraprendere perché i dearsinificatori attuali, oltre a costare molto in realizzazione e manutenzione, non danno tutte le necessarie garanzie di efficienza>>. A loro volta, i rappresentanti “grillini” hanno dichiarato di essere pronti ad intraprendere una Campagna di informazione presso le popolazioni stesse ed a spingere i propri Consiglieri Regionali <<ad operare per proteggere definitivamente la Salute dei cittadini di tutto il Lazio dall'incubo Arsenico>>. Beni si è dimostrato favorevole a detta idea di cercare strade alternative ai dearsinificatori, proponendo di attingere l'acqua dalle sorgenti e dai corsi della provincia di Rieti e portarla nella Tuscia attraverso un grande Acquedotto. A tal proposito, La Malfa ha illustrato il progetto europeo <<che alcune Nazioni l'hanno già adottato, ossia la “Smart Water”, che prevede una rete capillare di condotte che dovranno interessare l’intera Penisola, un pò come le reti elettriche, non mungendo più l’acqua dai pozzi>>. Infine, l'invito, condiviso, a costituire un vero e proprio Comitato di cittadini ed esperti per <<prendere in mano la situazione in oggetto, visto che in tanti anni i politici regionali non sono riusciti a risolvere il problema>>. Proposta accettata inoltre dagli altri presenti, così ponendo le basi per il Comitato provinciale “Acqua Sana da Bere”. 

 

Foto gentilmente concessa

 

 

 

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