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Ottant’anni fa l’affondamento del “Diaz”

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ArmandoDiazIncrociatoreIn quel contesto trovò la morte anche il tuscanese Luigi Tei

TUSCANIA - Quest'oggi ricorrono gli ottanta anni dall'affondamento dell'incrociatore "Armando Diaz".

<<Il 25 febbraio 1941 - si ricorda in una nota - l'unità della Marina Reale Italiana si trovava in prossimità delle secche di Kerkennah, due dei siluri centrano l’obiettivo colpendo la nave sul lato destro, nei pressi del deposito munizioni, provocando una devastante esplosione. L’impatto, oltre a far saltare in aria il deposito delle munizioni posto a prua, rese inutilizzabili anche le caldaie in funzione. Lo scoppio fu tanto violento da danneggiare, seppur lievemente, l’Ascari, l’altra nave italiana che navigava in prossimità del Diaz. La navigazione, a causa dello scoppio, si bloccò quasi immediatamente avendo subito il danneggiamento quasi completo delle macchine motrici, della rottura dei serbatoi di combustibile e dell’assenza di energia elettrica. Anche gli impianti antincendio andarono in avaria, mentre, in conseguenza dell’esplosione, gran parte della nave veniva invasa dalle fiamme. Nel giro di pochissimo tempo (la nave impiegò sei minuti ad inabissarsi  completamente) il Diaz iniziò ad affondare dalla prua, inclinandosi verso il lato sinistro. Le scialuppe di salvataggio, collocate a prua, non poterono essere utilizzate e solo cinque dei dieci zatteroni ausiliari si poterono lanciare in acqua. I tre quarti dell’equipaggio morirono, compresa la quasi totalità degli ufficiali, sia per le conseguenze dell’esplosione e dell’incendio, che per l’ipotermia dovuta alla temperatura dell’acqua marina. in quel contesto trovò la morte il nostro concittadino Luigi Tei di Angelo e Maddalena Costantini nato a Tuscania il 23 ottobre del 1919: Il suo sacrificio venne onorato con il riconoscimento della croce al merito di guerra perché “imbarcato su incrociatore prendeva parte ad aspre missioni di guerra e scompariva combattendo sul mare per la grandezza della patria” e il suo nome iscritto fra quello dei caduti della II Guerra Mondiale nei due monumenti cittadini: quello eretto nel cimitero comunale e l’altro posto nella piazza del Comune (oggi traslato presso le scuole elementari)>>.

Foto: fonte Wikipedia

 

 

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