banner
banner

Developed in conjunction with Ext-Joom.com

tolfa

Traduttore

Non solo Spread

Newsletter

Contatore

Visite agli articoli
14717735

Archeologia "baciata" dalle stelle

PDF Stampa Email

Tolfa-Archeologia sotto le Stelle-Odoardo Toti-2Tolfa omaggia il civitavecchiese Odoardo Toti nel corso di un istruttivo Convegno

TOLFA - Sabato scorso si è svolta, presso il pittoresco chiostro cinquecentesco dei Padri Agostiniani ospitante il Museo Civico, la 3^ edizione di “Archeologia sotto le Stelle” organizzata dal Movimento Archeoetruria. In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale: il Sindaco, Luigi Landi e l'Assessore alla Cultura,

Cristiano Dionisi. Momento clou dell'evento è stata la consegna di un premio-riconoscimento al Dott. Odoardo Toti per le lunghe e proficue attività svolte nel campo storico-scientifico ed archeologico. Apertura a cura del Dott. Glauco Stracci, fondatore del Movimento suddetto: <<Ci occupiamo di storia ed archeologia relative all'area dei Monti della Tolfa. Sin da giovane andavo in posti inesplorati e, da 10 anni ad oggi, ho percorso circa 70.000 ettari e mappato tutti i 256 fontanili edificati tra la metà del '700 e gli anni '20. Tutte le nostre attività sono svolte mediante l'adesione di volontari ed autofinanziate>>. A seguire, gli interventi relativi al periodo della Protostoria, con un interessante excursus ad opera dello stesso Toti: <<Nell'antichità ciò che ha sospinto le popolazioni ad insediarsi, sono state le risorse idriche, minerarie e la vicinanza al mare. Un piccolo microcosmo delimitato tra i fiumi Mignone e Lenta ed i monti Ceriti. Quelle presenti utilizzavano materiale silicio per la produzione degli strumenti. Le più antiche manifestazioni protostoriche risalgono all'Età del Bronzo Appenninica ( 1.600 a.C. ), poi abbiamo quelle del Bronzo Recente e del Bronzo Finale. I siti che hanno accolto tali popolazioni sono quelli di Monte Rovello, Elceto e Tolfaccia. Successivamente troviamo la cultura Protovillanoviana ( 1.100 a.C. circa ) con ritrovamenti di vasellami ornati, ossari, eccetera. Sul citato Rovello è stata ritrovata una grossa abitazione semi-interrata, scavata nella roccia, una capanna larga 7 metri e profonda 15. Probabilmente vi abitava un clan famigliare ( abitazione plurifamiliare ); ma ci sono anche capanne più piccole unifamiliari. Con i protovillanoviani assistiamo ad un esplosione demografica; aumentano, infatti, le abitazioni unifamiliari. Importante, altresì, il ritrovamento di due tavolette in miceneo lineare dove è riportata la parola “strupterie” che significa allume; difatti, la tradizione mineraria continuerà per secoli>>. Il Dott. Giordano Iacomelli ( Consulente Scientifico del Museo Archeologico ) ha illustrato: <<La statua loricata proveniente da Castrum Novum fu ritrovata a Santa Marinella. Attualmente è conservata ai Musei Vaticani. In essa è possibile notare la lorica ( corazza anatomica ) risalente al periodo romano, con testa, gambe e braccia non pertinenti: parti provenienti da altre statue ed inserite, in un secondo momento, in fase di restauro. La testa è dell'Imperatore Lucio Vero, proviene da Villa Mattei e fu montata da Gaspare Sibilla ( 1778 ). La statua è alta 2,24 metri senza plinto; la base è in cippo di marmo con iscrizione. Tali marmi furono trovati nel '700 e poi lavorati negli stessi Musei Vaticani. La parte del torso loricato fu rinvenuta durante gli scavi presso il sito di Torre della Chiaruccia, promossi dalla Reverenda Camera Apostolica ( 1776-'78 ). Tale storia è documentata nelle epistole di Torraca e Mons. Stefano Borgia ( nella lettera del 3 febbraio 1777, si parla del ritrovamento della statua medesima ).  I rilievi della corazza mostrano la maschera di Gorgone con i serpenti in testa ed altri annodati sotto la fronte, una vittoria alata tra due trofei. Sotto questi ultimi sono presenti due barberi; uno germanico con cornucopia e l'altro orientale con tanto di berretto frigio. Il significato allegorico è “La vittoria sui nemici porta abbondanza”>>. Il Dott. Mario Ortensi ( lo ricordiamo per la sua Tesi di Laurea sull’antica Rocca civitavecchiese, ndr ) ci ha menzionato alcuni particolari relativi all'architettura funeraria etrusca, presenti in Pian della Conserva, Grottini e Ferrone ( a Tolfa ) ed alla Mattonara ( in Civitavecchia ): <<A Pian della Conserva v’è una tomba ( peraltro la più grande ) con una scalinata all'ingresso, in posizione ipogea, con la trave centrale in legno e la doppia falda in mattoni e tegole. Ai Grottini le tombe sono a ridosso della strada. Ivi ne è presente una a doppia camera, scavata su un banco di tufo. Al sito del Ferrone alcune sono a camera singola laterale ed anticamera; sui letti sono presenti due troni ( o sedute ). Ricordo, infine, che detta tomba è completamente ipogea e ricoperta dalla terra; quella della Mattonara, a differenza delle altre sopra menzionate, non è scavata nel tufo, bensì costituita da roccia calcarea. La nostra Mattonara ha inoltre il primato italiano di essere l'unica necropoli costiera>>.


Servizio esclusivo di Sara Fresi

Foto gentilmente concessa da Fulgenzius

 

 

Questo sito utilizza cookie per le sue funzionalità; scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie LEGGI INFORMATIVA PRIVACY.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information