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Monastero di Farfa e Chiesa al Mignone

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Storicamente-Monastero di Farfa-1Il Monastero di Farfa in Sabina era considerato più importante di molte altre strutture presenti nel nostro territorio ed apparteneva alla Chiesa di Santa Maria situata sul fiume Mignone. Essa era ricca di terre dentro e al di là del confine di Centocelle, fino al mare, dove era presente un porticciolo usato per ricovero, scambi e rifornimenti. In alcuni documenti più volte vengono citate le appartenenze ed indicate anche in tal modo:

“Cum ipso monte Gosberti et cum ipso gualdo seu et ripa Albella et cum ipso portu de mari...in toto territorio tuscano vel centumcellensi”. Nei registri ritrovati all’interno del suddetto Monastero il titolo di questo possesso viene fatto risalire agli albori del IX secolo, grazie alla concessione iniziale di Carlomagno a seguire ripetutamente rinnovata da Papi ed Imperatori. Quando la stessa Centocelle subì le invasioni dei Saraceni anche la Chiesa subì notevoli danneggiamenti e fu depredata dei suoi beni. Infatti, trascorsero molti anni prima che furono riparati detti danni e che la medesima fosse nuovamente consacrata. Ciò avvenne all’incirca fra il 940 ed il 950, periodo in cui l’abate restauratore, di nome Venerando, chiamò il Vescovo Valentino di Civitavecchia per celebrare l’inerente cerimonia religiosa. Tale azione dimostra la continuità della Diocesi ed il corrispondere del suo territorio con la cittadina, il cui confine era situato, a ponente, appunto sul fiume Mignone. Sembrerebbe che il Monastero in oggetto appartenesse, insieme a quello dei Santissimi Cosma e Damiano, proprio all’ambito territoriale centocellese. Numerosi furono gli scontri riguardo le due strutture religiose sopra richiamate: i Pontefici propendevano a favore del Monastero romano, di loro immediata giurisdizione; gli Imperatori ed i Magistrati imperiali erano inclini per quello di Farfa, essendo autonomo in legge longobarda. Solo nel 1072 la vicenda si concluse in un pubblico giudizio tenuto in Laterano da Ildebrando, il futuro Papa Gregorio VII. Con l’assistenza di Cardinali, del Prefetto di Roma, di magistrati e maggiorenti urbani, la causa fu decisa in favore di Farfa: “i documenti dicono che da parte dei Papi, che ivi da presso avevano Centocelle, nessuna molestia fu più data ai farfensi per la Chiesa del Mignone”.

 

Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.I, pp.83-85, Parte II.

Foto fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Farfa  

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