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Il "Bel Canto" di Francesco Marconi

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Itinerari-Francesco Marconi-1<<L’estate lascia sempre dei ricordi indelebili>>. Queste le parole della Prof. Maria Grazia Grasso Verzani nell’osservare una vecchia foto di Francesco Marconi. Siamo entrambe sul Lungomare Thaon De Revel, dove un tempo sorgeva l’antico stabilimento del Pirgo e la voce del mare ed il canto dei gabbiani la riportano indietro nel tempo, sulle ali del bel canto degli artisti di fama internazionale che vi si esibivano di sera. <<Immaginavo la folla di signore, con i loro bambini al seguito, accolti dalla brezza marina dopo un viaggio accaldato, scendere la scaletta per dirigersi ai bagni. All’epoca la talassoterapia lungo il nostro litorale

era considerata un vero toccasana per la salute, soprattutto per asciugare l’umidità di un inverno rigido>>. D’estate venivano organizzati dei concerti?<<Spesso le serate estive venivano allietate dalla voce inimitabile dello stesso Marconi, tenore romano conosciuto anche in America. Aveva una voce dolcissima: all’interno delle sue corde vocali si poteva scorgere un sentimento unico; credo proprio che siano stati questi gli elementi che hanno fatto la sua fortuna. In qualità di cantante lirico, nonché artista senza rivali>>. Chi era Francesco Marconi? <<Un autodidatta. Seppur non avesse alcuna cultura musicale, cantava d’istinto. Nato nella Capitale nel 1855, proveniva da una famiglia economicamente decaduta dopo il 1870 (il padre una volta aveva un redditizio negozio di ferramenta). Successivamente lavorò, fino ai vent’anni, in una falegnameria, nella costruzione di bare, finché un giorno non avvenne la grande svolta. Lui era solito uscire di notte e recarsi nella romantica Trastevere per fare qualche serenata alle ragazze che più gli piacevano; facendo così delle bischerate. Ma una sera la fortuna lo baciò, perché il suo canto fu notato dal baritono Ottavio Bartolini che lo prese sotto la sua protezione come Maestro. E da quest’avvenimento iniziò la sua carriera da cantante di musica lirica in un crescendo inaspettato. A partire dal suo debutto che avvenne con il “Mefistofele” di Arrigo Boito presso il Teatro Pagliano di Firenze (1876). Fu invitato anche in Spagna con il “Faust” di Gounod al Teatro Reale di Madrid (1878). E seppur lontano dalla sua patria, si sentiva come a casa. Egli stesso più volte ricordava “In Ispagna me sento a Roma, Napoli, Bologna: c’è un pubblico che capisce. È un piacere sentitte dì quel bravo a tempo, quando capisci che lo meriti. Li chiameno pubblici esiggenti ma dì pubblici intelligenti!”>>. Ricorda qualche aneddoto che vede il Marconi protagonista qui a Civitavecchia? <<Era l’anno 1896 quando Carlo Falzacappa scrisse ad Emma Cancellieri, la pronipote di Donato Bucci e moglie del proprietario del suddetto stabilimento balneare, parole di elogio nei confronti del cantante. “Doppio è il mio intento nell’offrire a lei questi pochi versi sull’Ave Maria cantata da Francesco Marconi. Nel ricordare quei cari convegni dell’estate scorsa, che nella sua casa tanto ospitale prendevano l’aspetto di vere feste artistiche, ov’ella aveva così gran parte, accompagnando o meglio seguendo con l’armonia del piano la voce del tenore”>>. Quindi c’erano dei profondi rapporti tra il cantante ed i proprietari dell’antico Pirgo? <<Sì; egli ne era assiduo frequentatore ed aveva stretto amicizia con la famiglia Cancellieri ed il giovane Falzacappa, amante delle poesie che non perdeva occasione di omaggiare con versi il grande tenore, magnificandone le doti nei propri scritti. Una poesia molto bella si intitola “Ricordi” e recita così “Al Pirgo, assisi innanzi al mare eravamo. La notte era serena; quand’ecco ai nostri orecchi giunge l’eco di musical concerto. Era quel canto alta armonia…” Insomma un personaggio che ha lasciato un segno indelebile nel panorama del “Bel Canto” la cui voce lo fece conoscere nel mondo>>. 

 

Foto: fonte http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3a010-0011302/

 

 

 

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