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Invasori ed "amici del Giaguaro"

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Eriberto Gualinga-3Gualinga e Ricotti puntano il dito su Imprese e Governi

CIVITAVECCHIA - Venerdì presso la Chiesa Battista si è svolto l’incontro con Eriberto Gualinga, giovane regista ecuadoregno autore del documentario di denuncia “I Discendenti del Giaguaro” (in proiezione al Tolfa Short Festival).

Il dibattito è stato introdotto dai volontari della Sezione Italiana di Amnesty International, tra cui Alberto Emiletti (Settore Educazione e Formazione) e Laura Renzi, Responsabile delle Campagne di sensibilizzazione. Gualinga, ha già incontrato gli studenti delle Elementari e Medie dei due paesi collinari per render loro partecipi di quello che sta succedendo nella sua terra. Appassionato di fotografia e video, si interessa a sua volta di educare la propria comunità Sarayaku. <<Amnesty - ha spiegato la Renzi - si occupa anche del tema delle responsabilità delle Aziende petrolifere che tentano di sfruttare la natura altresì in luoghi in cui le popolazioni sono più deboli; spesso con accondiscendenza dei Governi>>. Altresì presente, in più in veste di traduttore, Marco Restante, Referente del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste locali. Dal suo canto, il noto ospite: <<Vivo in una comunità di circa 1.500 persone nella foresta dell’Amazzonia. Non esistono strade per arrivare al mio villaggio; lo si può fare solo percorrendo il fiume su di un’imbarcazione. L’invasione si protrae da oltre 30 anni. Nel 1992 abbiamo organizzato una marcia di protesta fino a Quito (la Capitale) con la richiesta di un “Certificato di Proprietà della terra” attestante il fatto che siamo ivi residenti da generazioni. L’ultima battaglia risale agli anni 2002-2003. Noi attuammo un’opposizione pacifica, con l’intervento di donne e uomini pronti a difendere la propria terra natìa. Alla fine l’Impresa è andata via, lasciando sotto il suolo circa 1 tonnellata e mezzo di dinamite propedeutica, ad avviso dei suoi Dirigenti, per le ricerche del petrolio. Ci siamo dunque rivolti alla “Corte Interamericana dei Diritti Umani”, Organo sovra-governativo, che ci ha dato ragione, perché la stessa non si era preventivamente confrontata con noi. A fronte di quanto accaduto, è stato imposta al Governo stesso la bonifica del terreno, di rimuovere l’esplosivo detto e riconoscere un indennizzo alla comunità medesima. Da un anno a questa parte, però, quest’ultimo ha fatto solo il 20% del dovuto. Spero che la questione si risolva entro i termini prefissati. Considero la foresta un essere vivente come le montagne ed il fiume - ha sottolineato - Gli Shamani si rivolgono all’insieme, in quanto è tutto correlato. Anche noi siamo esseri umani e questa vittoria è un simbolo per le popolazioni che combattono contro i poteri forti. A noi non interessano le compensazioni, in quanto risarcimenti per il permanente sfruttamento del nostro territorio. Non debbono essere gli invasori a costruire scuole, ospedali ed infrastrutture; deve pensarci lo Stato>>. Tra il folto pubblico, inoltre Simona Ricotti dei Movimenti “No Coke Alto Lazio” e “Stop Enel” <<In Italia ed all’estero, nell’Europa dell’Est come in America Latina, vi sono multinazionali che stanno rovinando l’Ambiente. Ci sentiamo fratelli con i popoli che lottano contro chi intende far profitto sulle nostre vite e sul nostro futuro. Dopo la Seconda Guerra Mondiale - ricorda facendo un raffronto con l’ambito comprensoriale - è iniziata la costruzione delle Centrali; ora vi sussiste il Polo Energetico più grande d’Europa. Tale presenza ha comportato, negli anni, un’alta percentuale di malattie respiratorie e tumorali. All’epoca della riconversione a carbone di Tvn, la popolazione ha reagito con l’occupazione di strade, ferrovie, creazione di Comitati e, nonostante il Referendum consultivo in cui tre quarti della popolazione espresse contrarietà, l’Ente elettrico è riuscito a proseguire nell’intento. Da allora Enel  sponsorizza varie attività tra cui eventi culturali, sportivi e musicali. Noi, di contro, abbiamo acqua non potabile, terreno non coltivabile e costa non balneabile. In Italia - ha rimarcato - spesso si favoriscono le Aziende con l’emanazione di Leggi grandemente distanti da quelle europee>>. La Ricotti, infine, salutando Guaringa, gli ha consegnato in dono il filmato dell’opposizione dei cittadini alla costruzione di un’altra Centrale; quella di Brindisi. Intervento finale affidato al Pastore, Massimo Aprile: <<Esprimo solidarietà fraterna alla popolazione Sarayaku coinvolta in quesata lotta a favore dell’Ambiente e dei diritti>>.

Nella foto: il regista dell’Ecuador e la Responsabile di Amnesty Italia

 

 

 

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