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"Un ricovero per i clochard"

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Richiesta del Polo Civico, che indica anche un rimedio

CIVITAVECCHIA – Dal Coordinamento del Polo Civico: <<La cronaca quotidiana registra con sempre maggiore frequenza la notizia di forme di degrado traumatico del consorzio civile che condizionano pesantemente

la nostra esistenza: problemi sociali di grande rilevanza che caratterizzano purtroppo i nostri giorni. Uno di questi è rappresentato dalle tante persone emarginate, barboni e mendicanti, che di giorno popolano le vie e gli angoli più trafficati della città cercando di comunicare ai passanti il proprio disagio e la propria dolorosa ma, se vogliamo, anche preziosa contestazione. Sappiamo tutti che sebbene siano “persone senza fissa dimora”, in tutta sostanza non dispongono di un luogo dove consumare un cibo caldo né di un tetto sotto cui dormire. E infatti trascorrono la notte all’addiaccio ed al pericolo: i cartoni che troviamo al mattino negli angoli più disparati, nelle zone verdi, sulle panchine, nei portici dei palazzi ne sono l’inequivocabile dimostrazione. La loro condizione non è diversa da quella dei tanti immigrati clandestini e dei richiedenti asilo alla disperata ricerca di assistenza, che privi di un valido punto di riferimento si rifocillano dove possono>>. E per rimediare alla situazione suddetta, dal Coordinamento suddetto ricordano che almeno un’operazione sarebbe di non difficile attivazione: <<Ad esempio, in località Caravani, proprio a ridosso della pizzeria, esistono non pochi locali che già la Caritas diocesana utilizzava per fornire a chi ne aveva bisogno un servizio mensa e di accoglienza notturna a tanti diseredati, che accorrevano numerosi e fiduciosi nella struttura. Ed i benefici di una tale attività si facevano sentire, eccome. Riattivare in poco tempo una tale forma di assistenza non dovrebbe essere difficile: sarebbe intanto una prima misura di emergenza dal profondo significato di inclusione sociale.>>

 

 

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