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"Nettamente contrari"

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La dichiarata posizione del Polo Civico in merito alla "ipotesi" Forno crematorio

CIVITAVECCHIA - Dal Coordinamento del Polo Civico, riceviamo e pubblichiamo: <<L’ipotesi Forno crematorio ci trova nettamente contrari per le ragioni che seguono. Civitavecchia si trova a dover

fronteggiare un grosso problema ambientale per  avere caricato  il suo territorio di un eccesso di costruzioni, strutture ed impianti, ed averlo assoggettato ad estesi fenomeni di degrado e d’inquinamento. La consapevolezza dell’alterazione delle condizioni ambientali, di cui l’inquinamento generato da centrali, industrie, navi e traffico automobilistico costituisce l’aspetto più evidente ma non unico, è maturata purtroppo con un certo ritardo, vuoi  per una carente sensibilità  verso temi del genere, vuoi per gli intrecci esistenti tra la questione ambientale e quella, altrettanto preoccupante, della disoccupazione. Per cui, sembra giunto il momento per questa nostra società insicura, che ancora non ha tratto dai ricorrenti elementi di crisi motivi sufficienti per decidersi a gestire il necessario urgente cambiamento, di compiere un passo avanti decisivo: riconoscere che la via obbligata della rinascita di Civitavecchia passa attraverso la creazione di un assetto urbanistico, sociale ed economico alternativo all’attuale, che finalmente tuteli e appaghi le attese di chi vi vive ed opera . E che occorre quindi adottare una strategia diretta a contrastare il degrado, ad abbattere il tasso d’inquinamento, migliorare il volto della città riqualificando/recuperando gli stabili esistenti, rafforzare la coesione tra i cittadini, potenziare l’economia. Avviando un processo di sviluppo tale da procurare un incremento sensibile dell’occupazione e con esso del reddito complessivo della città, e la dismissione in un arco di tempo ragionevole degli impianti termoelettrici così da destinare ad attività produttive meno impattanti l’area su cui essi insistono. E torniamo al punto. Mentre non è ancora scampato il pericolo dell’Ossidatore a Santa Lucia, già si profila  all’orizzonte  la costruzione di un Forno crematorio al Cimitero di via Braccianese. Ebbene, se si consente che anche uno solo dei detti impianti venga realizzato il recupero della situazione locale si complica maledettamente. E si perde davvero di vista l’obiettivo irrinunciabile del riscatto della città dalla condizione prima richiamata. A questo punto ci si chiede che fine abbiano fatto i buoni propositi annunciati dai rappresentanti di questa Ammnistrazione Comunale all’atto delle Elezioni proprio sul tema della tutela ambientale, quando si dichiaravano decisi a non aggiungere assolutamente altre fonti d’inquinamento a quelle già incidenti sul nostro territorio. Si dice che l’entità delle polveri e dei gas risultanti dal processo di cremazione siano minimi. Ma sappiamo che il tema dell’entità dell’inquinamento di tali impianti è molto controverso, dipendendo sia dalla tecnologia adottata che dalla dimensione della struttura, che appare comunque sovradimensionata, non calibrata sulle nostre necessità.>> Quanto sopra, in una nota a firma di Mauro Campidonico, Francesco Castriota e Giuseppe Fresi.

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