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"Siamo sicuri di essere pronti?"

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Consiglio aperto Immigrazione Sindaco Antonio Cozzolino 1Il Consiglio aperto sull’Immigrazione non produce alcun Ordine del Giorno

CIVITAVECCHIA - “Siamo sicuri di esser pronti?”. Non si può non partire dal quesito posto, ad inizio seduta, dal Consigliere Matteo Manunta ( del Cinquestelle ) per descrivere il Consiglio aperto

sull'Immigrazione svoltosi ieri in Aula "Renato Pucci". Si. Perché, dopo 4 ore e mezzo di interventi di varia natura ed a sostegno di posizioni sovente risultanti agli antipodi, lo stesso non ha prodotto alcun Ordine del Giorno, impegnante Sindaco e quant’altri, da inviare a Regione Lazio e Prefettura di Roma. Odg ( si auspica congiunto ) al quale, forse, si inizierà a metter concretamente mano solo in una delle prossime Conferenze dei Capigruppo ( non prima del 21 maggio, datosi che quella prevista per il 18 sarà dedicata al Rendiconto 2014 in vista del Consiglio sul Bilancio Consuntivo ). Intanto il tempo passa. Passa, mentre i timori e, in alcuni casi, le paure di molti dei nostri concittadini di rivivere quanto già subìto nel 2011 sono sempre più evidenti, comprensibili e, in molti casi, pienamente condivisibili. Passa, mentre un Dipendente Comunale si permette ( dalla platea ) di dare più volte del “fascista” a chi ( al microfono e regolarmente prenotatosi ) esprime un’opinione diversa dalla sua, senza che il Dipendente stesso sia fatto allontanare dall’Aula tramite la Forza Pubblica. Ed un ex Consigliere ( figlio del Dipendente suddetto ) di etichettarlo pubblicamente quale uno “str…o” che “dice delle str…ate” poi rimanendo tranquillamente seduto in poltrona senza che alcuno in divisa lo accompagni fuori a sua volta. Senza contare l’intervento oltremodo “attizzante” di un rappresentante politico in quota al medesimo Partito dei primi due. Il tempo, dicevamo, passa; altresì mentre si proclama ai quattro venti di non voler accettare “scelte dall’alto” ma al contempo si ribadisce, a più voci, che “ogni decisione spetta alla Prefettura stessa”. Passa; con alcuni Operatori del Privato Sociale a recitare in pubblico la parte dell’oste al quale si chiede com’è il suo vino, piuttosto che concentrarsi sul fatto che in una Città dove è quasi impossibile garantire sicurezza in una situazione normale, risulta impensabile contenerne una a carattere eccezionale, come potrebbe essere l’arrivo di ulteriori 391 migranti sul nostro territorio ( dati Asl, ndr ). Ben vengano, al fine di ovviare ad ogni connesso rischio, le dichiarate intenzioni del Primo Cittadino ( “Rendere abitabile la “De Carolis”, potenziare gli Ambulatori ospedalieri e predisporre un Presidio Sanitario interno a quest’ultima, recepire risorse per implementare il già insufficiente Organico della Polizia Locale, potenziare il Tpl ed organizzare iniziative di inclusione socio-linguistica ), ma come potrebbe Civitavecchia “giocare un ruolo centrale” nell’andare incontro alla “buona occasione di crescita sociale ed economica” rappresentata dall’arrivo in oggetto, se non si riesce, a massima Assise riunita, a redigere ( ed approvare ufficialmente ) un Documento appieno comprovante le intenzioni suddette? Sono forse questi i presupposti della “Politica inclusiva, foriera di una buona convivenza” che hanno in mente il medesimo e la sua Maggioranza? <<Vi chiediamo di aiutarci, così da poter agire da protagonisti e vincere questa sfida di umanità>> - ha detto sul finale lo stesso Antonio Cozzolino, rivolgendosi ad Associazioni, Comitati e “semplici” cittadini. Resta solo da attendere e vedere quando gli stessi saranno messi in condizione di poterlo fare. Fermo restando che la miriade di defezioni agli inviti ufficiali della Presidenza del Consiglio Comunale ( cui hanno risposto “solo” la stessa Azienda Sanitaria, la Protezione Civile, la Cri e l’Associazione “InTerrAzione”) già la dice, purtroppo, molto lunga. Per rendere l’ex Caserma di Via Braccianese Claudia idonea all’accoglienza auspicata da alcuni, ci vorranno, si è detto, da un anno e mezzo a due anni. Restando senza un indirizzo concreto fino all’ultima settimana di maggio, come potrà rispondere la Città all’attuale, attualissima emergenza?

Foto a corredo "by" Sara Fresi

 

 

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