<<L’apertura senza certificazioni esporrebbe a rischi nella gestione degli immobili>>
CIVITAVECCHIA - <<Conoscere: 1 ) Se il Comune ha intenzione di procedere allo spostamento degli esercizi commerciali anche in mancanza della certificazione del collaudo tecnico amministrativo che racchiude la completezza delle autorizzazioni e determina la congruità delle somme
trasferite alla Ditta appaltatrice; 2 ) Per quale ragione è stato liquidato lo Stato Avanzamento Lavori che poteva indurre la Ditta stessa a produrre le certificazioni previste dalla Legge senza far ricadere l’obbligo sui Tecnici del Comune; 3 ) Per quale ragione non si sono respinte le riserve presentate dalla stessa Ditta appaltatrice, così come ha ripetutamente fatto la precedente Amministrazione; 4 ) In che modo sta procedendo la Giunta per accelerare l’ottenimento delle certificazioni mancanti; 5 ) Quali sono i tempi previsti per restituire alla Città un Mercato a norma, funzionale ed a pieno regime>>. Questo, in sintesi, quanto richiesto dai Consiglieri d’Opposizione Marco Piendibene, Pietro Tidei, Paola Rita Stella, Marco Di Gennaro e Mirko Mecozzi in seno ad un’Interrogazione urgente con a tema il Mercato di Piazza Regina Margherita e dintorni. Ciò, premesso che <<l’importo dei lavori complessivo è superiore al milione di euro e che, in tal caso, il Decreto legislativo 163-2006 prevede, appunto, che un collaudatore tecnico incaricato del Comune ( nel caso specifico l’Ing. Carlo Marta ) debba verificare ed approvare tutta la documentazione inerente l’agibilità dei locali; che tale collaudo determina la completa agibilità degli stessi e consta di più verifiche e certificazioni inerenti impianto elettrico e messa a terra, deposito Ispel, illuminazione interna, estintori, impianto antincendio nonché del parere finale Asl ( normativa igienico sanitaria ), dell’autorizzazione allo scarico in fogna, della definizione dei singoli contratti di fornitura energetica ed del parere finale dei Vigili del Fuoco sull’antincendio>>. Ed altresì visto che <<oltre alla mancanza del collaudo statico e della certificazione antisismica su un edificio ( il Palazzo del Pesce ), di cui si è avuta notizia dagli Organi di Informazione, risulta che le certificazioni relative ai collaudi di cui sopra sono ancora mancanti su entrambi la strutture oggetto delle ristrutturazioni ( San Lorenzo e l’Ittico medesimo ); che detto collaudo ancora mancante deve anche certificare la regolarità degli importi erogati in funzione delle lavorazioni appaltate; che tale congruità degli importi risulta oggi particolarmente ardua da definire in quanto è noto che la Ditta di cui sopra ha presentato riserve per 2.300.000 euro e che, fino al 31 / 8 / 2013 sono sempre state respinte dalla precedente Giunta Tidei mentre ora, a fronte di un ulteriore, ottavo Stato di Avanzamento Lavori ( luglio 2014 ) di circa 250.000, l’attuale Amministrazione Cozzolino, come detto, non ha respinto le riserve ed ha liquidato tale Sal, per cui oggi è compito del collaudatore stesso, prima della emissione del certificato in oggetto, definire la congruità di tale somma; che l’approvazione tacita delle riserve da parte della Stazione Appaltante ( il Comune ), contrastata tenacemente dalla passata Amministrazione, vedrebbe inevitabilmente aperta una procedura di debito fuori Bilancio; che la forzata apertura delle strutture senza le certificazioni di Legge significherebbe esporsi a sicuri rischi nella gestione degli immobili>>.
Nella foto: luci ed ombre sui box di San Lorenzo |