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"Non ci si adagi"

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Sel-Pierfranco Peris-Area Metropolitana-1Sel: <<Il decreto Del Rio lascia pochi spazi all’autodeteminazione dei territori>>

CIVITAVECCHIA - Continua l’esternazione di considerazioni sull’Area Metropolitana: <<Il Consiglio Comunale aperto - dichiarano in una nota dal Circolo locale di Sel - ha evidenziato, semmai ce ne fosse stato bisogno, tutte le difficoltà nel far comprendere, o per lo meno far digerire, sia per i contenuti sia per le modalità attuative, il Decreto Del Rio sulle Città Metropolitane e sul riassetto delle provincie.

L'atto, che sarà repentinamente attuato, lascia pochi spazi all’autodeterminazione. La diversità di contenuti degli interventi ascoltati nell’occasione, ha fatto ancora una volta comprendere come il Legislatore spesso non riesca a “calarsi” nelle realtà sociali prima di promulgare norme che, di fatto, possono sia far accrescere le potenzialità di un territorio, sia insabbiare il medesimo con normative frutto unicamente della spending review che riconduce il tutto ad un semplice “risparmio” e non attaglia i provvedimenti stessi alle diverse caratteristiche dei territori che ne debbono poi subire le conseguenze o beneficiarne. Allo stesso momento, ha lasciato avvertire chiaramente che Politica, Amministrazioni e Partiti non possono, né debbono, essere autoreferenziali rispetto alle scelte che riguardano e vincolano la vita delle Città di competenza. Non debbono essere, insomma, strumenti per l’attuazione di istanze costruite nei “Palazzi” importanti, ma rendersi interpreti del più comune e diffuso sentire, utilizzando tutti quelli utili all’ascolto: tanto è che Sel sta conducendo, sull’argomento, un articolato confronto, al suo interno e confrontandosi con le diverse realtà della società cittadina e del Comprensorio. Al termine di questo percorso, sarà elaborato un documento contenente la sintesi e la presa di posizione ufficiale delle istanze politiche presenti. E' in questa ottica, che riteniamo giusta e democratica, che chiediamo a tutti di privarsi  delle obsolete ed inutili sovrastrutture e, con senso di responsabilità, di costruire un progetto per il bene della comunità. Sappiamo tutti che le norme stesse impongono tempistiche rigide, tanto che entro il 30 settembre, la Conferenza dei Sindaci deve presentare la propria proposta di Statuto di Città Metropolitana e, sempre entro tale data, salvo proroghe di qualche giorno, si terranno le Elezioni del Consiglio di quest’ultima, che, trattandosi di Organismo di 2° livello, verranno attuate esclusivamente con il voto dei Primi Cittadini di tutta la provincia di Roma e dei Consiglieri di tutti i Comuni della stessa area, senza alcun coinvolgimento dell’elettorato attivo. Per questa motivazione, a causa del valore ponderale attribuito ai voti che saranno espressi, con ogni probabilità la nostra Città non conseguirà risultati apprezzabili in rappresentatività effettiva e qualificata in tale Organismo che, tra l’altro, ha anche competenza su uso del territorio, programmazione dello sviluppo ed Urbanistica. Appunto per questo, la Città ed il territorio tutto, non debbono né possono adagiarsi ritenendo che “tanto è tutto stato fatto e deciso”. La Città, nel rispolverare un orgoglio che a qualcuno farebbe comodo fosse finito nel dimenticatoio, deve pensare che, proprio ora, deve e può riappropriarsi di tutto quello che le è stato tolto: Civitavecchia è il primo Porto crocieristico del Mediterraneo, oltre che appetibile Scalo dal quale si snoda il sistema delle Autostrade del Mare che consentono il collegamento del Centro Italia con i Paesi che vi si affacciano, con tutto ciò che ne deriva in termini di utilità per i traffici commerciali. Su Civitavecchia inoltre, da 60 anni insistono servitù energetiche importanti che fanno della medesima, con la Centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, oltre che il  primo Polo energetico europeo, una zona nella quale è evidente il degrado ambientale e l’incidenza tra la popolazione delle malattie tumorali e patologie a carico dell’apparato respiratorio. Civitavecchia quindi, sia per questi ultimi motivi che perché strategica all’interno nell’economia nazionale e regionale, deve far “pesare” il suo ruolo, anche per riappropriarsi della dignità che le compete dal punto di vista ambientale, della salute, del lavoro e dello sviluppo. Per  tutto ciò - concludono - la stessa deve poter sostenere una funzione più che determinante nell’ambito della riorganizzazione degli assetti istituzionali, Città metropolitana o meno. Riassetto che deve tenere conto delle contiguità territoriali e degli interessi che possano amalgamare territori funzionali tra loro, alle rispettive economie. Ne va del futuro nostro, dei giovani e delle generazioni a venire. Apriamo su questo, un immediato dibattito>>.

Nella foto: Pierfranco Peris

 

 

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