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L’indicazione della Delmirani ( Ncd ) sui rapporti “in fieri” tra Comune ed EnelCIVITAVECCHIA - <<L’Amministrazione pentastellata persevera nell’intento di non richiedere soldi all’Enel. Ciò, mentre ritengo che sia un diritto dei cittadini chiedere un risarcimento per i danni che da mezzo secolo gli stessi subiscono e che, del resto, nessun livello occupazionale potrà mai compensare ( discorso oggi, peraltro, superfluo datasi la drastica riduzione di risorse umane sostituite dall’uso di strumenti tecnologici ). Ed affermo anche che la priorità e l’essenzialità di utilizzo dei fondi risarcitori deve essere data alla spesa per investimenti utili a migliorare od innovare Servizi>>. E’ il deciso esordio di Damiria Delmirani del Ncd - Movimento L’Àncora. <<Uno dei tanti investimenti che può permettere di risolvere un annoso problema di disservizi - indica - potrebbe essere un adeguato finanziamento per il rifacimento della rete idrica della città, che è il caso di dire “fa acqua da tutte le parti”. Un altro e prevalente impegno che la citata Spa e la stessa Amministrazione Comunale devono assumere nei riguardi dei civitavecchiesi è quello del rispetto dei patti in Convenzione che, se non più esaustiva di tutte le esigenze per il mutare dei bisogni e delle condizioni dall’ultima stipula ( risalente al 2010 ), necessita di essere rinegoziata. E nella rinegoziazione potrebbero essere stabiliti altri investimenti di cui dovrà farsi carico l’Enel medesima. Quindi, sarebbe opportuno prevedere, già in essa, la destinazione d’uso dei fondi suddetti, al fine di evitare “distrazioni” sulle spese correnti ( tuttora, invero, motivo di forte dissenso tra Maggioranza e parte dell’Opposizione Consiliare, ndr ). Inoltre - continua la Delmirani - tra gli oneri a carico della medesima rientra la tutela della Salute e dell’Ambiente, che devono essere monitorati mediante specifici strumenti previsti, quali il “Tavolo della Salute” ( promosso dalla Regione con la partecipazione dei Comuni interessati e degli Organismi tecnico-scientifici istituzionalmente competenti ) e l’Osservatorio Ambientale con l’impegno finanziario di un milione di euro annui per contributo di gestione>>. E, nello specifico di quest’ultimo e delle funzioni per cui è nato ( monitoraggi, osservazioni, informazioni, avvertimenti sulle mutazioni ): <<Durante l’ultima Campagna elettorale ho parlato dei risultati della Ricerca commissionata dal medesimo e dei risultati ottenuti dal team di Studiosi, che dovrebbero allertare Governanti, specialisti, Ente Elettrico ed ambientalisti. Non c’è stato alcun interessamento in merito, fino all’allarme lanciato sul Pm 10 a San Liborio ( per giorni sulla Stampa ) e solo per quello che era già accaduto e certificabile! È vero che siamo abituati a “chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti”, ma qui si tratta della Salute e non si può attendere che le disattenzioni di oggi sul controllo dei meccanismi di funzionamento della Centrale a carbone procurino i danni irreparabili che, negli anni, hanno arrecato quelle ad olio combustibile ( Francesco Forastiere del Dipartimento regionale di Epidemiologia, nel giugno scorso, ha affermato che il danno attuale è il frutto di ieri ). A fine luglio, od ai primi di agosto, il team suddetto pubblicherà il Report finale 2013 che, in sintesi, ci dirà quali mutazioni gli organismi e gli ambienti osservati stanno subendo. Non aspettiamo oltre - è l’invito in conclusione - apriamo un Tavolo con Enel e cominciamo a porre condizioni, imporre sanzioni ed a trattare adeguati risarcimenti da utilizzare nell’esclusivo e preminente interesse della collettività>>. Saranno maturi, in tal senso, i tempi?
Nella foto: l’impianto Enel di Montalto di Castro
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