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"Non basta definirsi innovatori"

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non bastaDocumento ufficialmente sottoscritto da 19 membri della Direzione Pd

CIVITAVECCHIA - I membri della Direzione Pd che non hanno condiviso le dimissioni di Clemente Longarini da Segretario cittadino, a seguito della sconfitta alle Amministrative, riconfermano il loro positivo giudizio sul suo operato. <<Longarini ha condotto il Partito

e la Campagna elettorale con passione e capacità. Il processo di rinnovamento da tempo avviato ha conosciuto con lui una grande accelerazione che si è espressa non solo nella conduzione della Campagna medesima ma anche nella Lista per le Comunali. Abbiamo quindi voluto esprimergli la nostra solidarietà politica, umana e sottolineare come non sia né giusta né corretta la ricerca del capro espiatorio. Lo abbiamo fatto nei due giorni di impegnato dibattito, dove abbiamo esaminato a fondo le ragioni del risultato elettorale, anche facendoci carico, sottolineandoli, degli errori commessi. Ma in un Partito si vince e si perde insieme e non si attendono le sconfitte per inammissibili ritorsioni e le vittorie per utilizzarle a proprio vantaggio. Avvertiamo il travaglio umano e politico del Segretario di una forza politica che conosce una cocente sconfitta. Ma il segnale chiaro che vogliamo lanciare è che noi ci sentiamo tutti responsabili di detto risultato e che trarremo le logiche e solidali conseguenze dalle decisioni che il medesimo assumerà. Ove dovesse confermare le dimissioni, ne prenderemmo atto e si aprirebbe una fase nuova: quella della preparazione e gestione di un Congresso che dovrà necessariamente avere, tra i suoi principali obiettivi, il recupero della centralità politica che la forza del Partito Democratico rende necessaria per la crescita della città. Un Congresso che sappia affrontare la questione del rinnovamento in termini di contenuti e di Quadri Dirigenti. Non basta definirsi innovatori per esserlo, né è sufficiente l’evidenza dei dati anagrafici. Troppo spesso, dietro al sostegno del citato, si sono nascoste e si nascondono operazioni gattopardesche. Si guarda agli altri e mai a sè stessi. Noi intendiamo partecipare con interesse ad un processo di autentico “rinnovamento nella continuità” come venne felicemente definito da Enrico Berlinguer, chiedendo anche una rimodulazione dell’impegno dei singoli per far avanzare quelle forze nuove che si sono espresse in questa fase ed hanno fornito un’importante prova di sé. Il nuovo deve avanzare a condizione che da un lato superi, senza smentire, valori e tradizioni storiche, dall’altro che sia sostenuto da una chiara visione di cosa e come si vuole rinnovare. Rinnovamento quindi su contenuti e programmi e non sterile rivendicazione che può suscitare il sospetto di celare personali ambizioni e velleità>>. Da queste considerazioni, l’idea di organizzare un’area programmatica. <<Quest’ultima sarà riferimento anche di sensibilità diverse presenti e troverà il suo punto privilegiato ed essenziale nel confronto su contenuti ed istanze che da questi discendono. La nostra battaglia congressuale si combatterà sul terreno delle idee.  Vogliamo offrire il nostro contributo per costruire un Pd che sia sottratto a logiche che vedono contrapporsi gruppi consolidati di potere che si aggregano spesso al di fuori di progetti riconoscibili. La nostra volontà, comunque espressa anche nel passato, di rinnovare i Gruppi Dirigenti, trova plastica conferma nella decisione di assegnare la piena responsabilità di coordinare l’area, a giovani, nelle figure di rappresentanza, che essi stessi individueranno. In questa scelta non vi è alcuna volontà di mimetismo politico. Vi è invece la sincera convinzione che tradizione e modernità debbano essere aspetti di una stessa modalità di vivere la Politica. Non si tratta di lanciare segnali o dar vita a mere operazioni di facciata. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di far vivere una onesta competizione delle idee. Al centro vi sono due aspetti: da un lato quale Partito, dall’altro quale città. Per entrambi, la nostra ambizione è quella di concorrere a trovare le migliori risposte. Le persone ed i loro spesso drammatici problemi, sono i terminali delle nostre azioni: sono la ragione per la quale siamo e rimarremo in campo. Il Partito Democratico non ha necessità di rinnovarsi perché si dia una verniciata di fresco con carte di identità meno sciupate dal tempo. Deve rinnovarsi per corrispondere ad una società cittadina che si è trasformata anche socialmente e culturalmente e chiede alla Politica di occuparsi del bene comune. Il Congresso, nei tempi e con le modalità che assieme decideremo, sarà la sede naturale per un franco e leale confronto ed il luogo nel quale, su base progettuale, si potranno costruire le premesse perché, appunto nel pieno rispetto della continuità, si affermi, a pieno titolo, una nuova Classe Dirigente>>. Il Documento sopra riportato è stato sottoscritta da 19 membri quali: Angeloni Paola, Barbaranelli Fabrizio, Bertini Patrizia, Bertini Roberto, Bevilacqua Giulia, Braccini Alessandro, Busato Rita, Carabetta Mario, Carluccio Valentino, Castellucci Massimo, Cervarelli Lara, Cervarelli Simone, Galiani Claudio, Leopardo Alberto, Lucioni Alfio, Pergolesi Marina, Scotti Roberto, Tremi Proietti Valentina e Vischetti Viviana. 

 

 

 

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