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Corcordia, "ripensare l'azione governativa"

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Pietro Tidei-4Il Sindaco a tutti i livelli: <<Abbiamo tutte le strutture pronte per lo smantellamento>>

CIVITAVECCHIA - Lo smantellamento a venire della Costa Concordia, tiene tuttora banco. Recente, l’invio di dettagliata missiva del Sindaco Pietro Tidei ai vari livelli a che si ripensi l’azione governativa. Di seguito, la sintesi delle motivazioni all’uopo addotte: <<Sono due le questioni da privilegiare: la prima è quella della salvaguardia dell’ambiente. Non si può correre il rischio di non avere pronto un sito dove accogliere la nave non appena disincastrata dallo sperone di roccia dov’è appoggiata - rimarca subito il Primo cittadino -

E’ universalmente riconosciuto che occorre togliere la stessa nel più breve tempo possibile per ridare il Giglio al turismo non da catastrofe ed evitare che, con il tempo, moto ondoso e vento compiano loro l’opera imponente di disincastrare la stessa. Inimmaginabile per il Paese l’effetto drammaticamente nefasto che avrebbe un relitto enorme (di quasi 120 milia tonnellate) che senza controllo incominciasse a muoversi tra l’Argentario e le sue isole o che dovesse inabissarsi nel bel mezzo di uno tra i nostri arcipelaghi più rinomati. Se anche ci fossero già stanziati i fondi necessari a mettere Piombino nelle condizioni tecniche di sicurezza e di operatività - sottolinea - i tempi necessari a realizzare le opere sarebbero, nella migliore delle ipotesi, di almeno 24 mesi. Mentre il relitto stesso verrà recuperato entro l’anno corrente. La seconda questione - continua - è quindi quella legata alla tempistica. Via dal Giglio la nave deve andare nel più vicino porto sicuramente pronto ad ospitarla. Ma anche quella dei fondi che sarebbero necessari ad approntare Piombino, non sembra di poco conto. Una cifra tra i 150 ed i 200 milioni per escavi di 15 metri, per realizzare piazzali necessari ai mezzi indispensabili alla demolizione stessa e per costruire le opere di difesa dal mare e che il Governo stesso non ha ancora individuato, chissà se individuerà in tempi di doverosa spending review e che comunque fanno ulteriormente allungare i tempi per l’eventuale approntamento. Va infine ricordato - aggiunge - che la nave tutt’ora non è un rifiuto, non essendo abbandonata ed avendo un proprietario su cui tra l’altro ricadranno gli ingentissimi costi del recupero ancorché destinata allo smantellamento e che certo dirà la sua su dove destinarla. Alla luce di quanto espresso - conclude il numero uno di Palazzo del Pincio - non mi rimane che ricordare che Civitavecchia è alla stessa distanza di Piombino dal Giglio, che non ha bisogno di ulteriori investimenti per accogliere la nave avendo già opere di protezione dal mare, fondali idonei e strutture pronte>>.

 

 

 

 

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