Cinquestelle insoddisfatto dalla Legge sull’Acqua di recente approvata in Regione
CIVITAVECCHIA - La Legge inerente l’Acqua Pubblica, recentemente approvata alla Pisana, non soddisfa appieno il locale Movimeno 5 Stelle. <<E dire che bastava approvare l'Emendamento come proposto dal locale Comitato>>. Ma cosa è successo? Gli stessi “grillini” spiegano:
<<Circa 40 comuni laziali e 37.000 cittadini hanno presentato la proposta di legge di iniziativa popolare n°31 che mirava a garantirne, per il futuro, la gestione pubblica. Tale proposta, tuttavia, non poteva prevedere situazioni limite come quella di Civitavecchia e di altri Comuni in cui il passaggio ai gestori privati ( nel nostro caso Acea ) è in itinere con Commissari nominati con questa finalità dalla stessa Regione. Per ovviare al problema, il Comitato medesimo aveva presentato, tramite i rappresentanti territoriali in Regione, Devid Porrello ( Cinquestelle ) e Gino De Paolis ( Sel ), appunto un Emendamento che, però, è stato bocciato dalla Maggioranza. Lo stesso recitava: “I Comuni che, alla data di entrata in vigore della presente legge, non abbiano ancora trasferito il servizio idrico integrato ai gestori unici degli Ato [...] proseguono nelle gestioni in essere [...]. Dalla data di entrata in vigore delle presente legge cessano, pertanto, di produrre effetti i decreti del Presidente della Regione Lazio con i quali siano stati nominati commissari ad acta al fine di trasferire i servizi idrici integrati dei Comuni ai gestori unici” ( per noi la su citata Acea Ato 2 Spa ) “le relative attività di trasferimento sono interrotte e ogni atto eventualmente compiuto, dopo tale data, dai commissari ad acta è nullo”. E infine: “Nel caso in cui, a seguito della definizione della Convenzione di Cooperazione tipo di cui all’articolo 5, comma 5, i Comuni di cui al comma 1 non dispongano, tramite apposita deliberazione del Consiglio Comunale, di partecipare alle nuove forme di gestione individuate per gli Ambiti di Bacino Idrografico, la volontà di continuare a provvedere direttamente alla gestione del servizio idrico integrato sul proprio territorio, esercitando il diritto di cui all’articolo 5, comma 5, lett. d), si intende confermata”. Quindi: 1) Se non sei passato al gestore unico, puoi continuare a gestire come stavi facendo; 2) se per caso è stato nominato un Commissario ad acta ( come per Civitavecchia ), il suddetto decade e il suo lavoro è da considerarsi nullo; 3) Se il Comune non delibera l'affidamento del Servizio Idrico al gestore che sarà individuato per i nuovi Ambiti di bacino idrografico ( gli Ato erano stati costituiti su base provinciale! ) puoi continuare con la tua gestione, come peraltro espressamente previsto dall’art. 5 della nuova Legge approvata ieri l’altro>>. Un Emendamento, quello in oggetto, <<incomprensibilmente bocciato dalla Maggioranza Pd che, anzi, ha rilanciato approvando un Testo che recita: “fermo restando le convenzioni di cooperazione in essere [...] le gestioni provvisorie non operanti nella convenzioni di cooperazione operano fino all'individuazione degli Ambiti di Bacino Idrografico”>>. <<A quel punto - proseguono i pentastellati civitavecchiesi - i nostri rappresentanti hanno cercato, invano, di sub-emendare l'ultima dicitura, dove quel “provvisorie” ( termine tecnicamente incomprensibile ) lascia oltretutto una possibilità interpretativa di cui non c'era alcun bisogno. Si è persa, purtroppo, una buona occasione di chiudere definitivamente la questione del passaggio ad Acea>>
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