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Psi-Garofano-1Valutazioni di Pascale sulla presentazione di una Lista autonoma alle Europee

CIVITAVECCHIA - Convocata per il mercoledì, la Segreteria nazionale del Psi. <<A quel tavolo, verosimilmente, si dovrà discutere dell’atteggiamento da tenere nei confronti delle Elezioni Europee. Decidere se presentare o meno una Lista autonoma è una decisione da prendere con urgenza, in modo da poter svolgere in tempo utile

sia gli adempimenti burocratici di rito che raccogliere materialmente le candidature>>. Questo, quanto dichiara Mario Michele Pascale, membro del Consiglio Nazionale del Partito. <<Devo far notare però, con il dovuto rispetto per i compagni che compongono la Segreteria stessa, come la decisione sia di competenza del Consiglio suddetto. Siamo infatti di fronte ad uno scenario molto diverso rispetto a quello del Congresso di Venezia e che deve tener conto, tra le altre cose, dei nuovi rapporti con il Pd, degli esiti del Congresso del Pse e dei risvolti statutari della nomina del Segretario, Riccardo Nencini a Vice Ministro. Insomma, modificazioni tali per cui sarebbe opportuno che decisioni così delicate sulla linea politica ( e la citata è di capitale importanza ), venissero prese su di una base di dibattito più ampia possibile. Questo vuol dire, necessariamente, convocare l’Organo statutario di base, che è appunto il Consiglio. Invito quindi detta Segreteria a convocare, a stretto giro, quest’ultimo, ponendo all’Ordine del Giorno la suindicata questione delle Europee. Credo, inoltre, che chiunque abbia a cuore l'autonomia politica e l'esistenza stessa del Partito non possa che essere d'accordo con la presentazione di nostre Liste. Il fatto di aver svolto in comune con il Partito Democratico il Congresso del Partito Socialista Europeo, andrebbe visto come un’opportunità, certo, ma non può e non deve voler dire annessione. Accettare candidature singole nella Lista del Pd, per quanto possa risultare vantaggioso per i Candidati, vorrebbe dire abdicare al nostro ruolo di membri del Pse, uscire da una logica di Partito ( il nostro, si intende ) per abbracciare quello della cordata elettorale. In caso di candidature singole in altra Lista - va a concludere - non mi sentirei, francamente, di condannare quei compagni che decidessero di astenersi dal voto o di sostenerne altri. Senza simbolo non esiste Partito. E’ chiaro che l’unica strada giusta è quella detta sopra. Una scelta etica, tatticamente e strategicamente corretta, che ribadisca l’esistenza del Partito come comunità politica, nonché la nostra piena autonomia decisionale>>

 

 

 

 

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