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Daniele Perello ed il fattore "C"

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Daniele Perello e Gianni Moscherini-Amministrative 2014-Passo indietro-1L’ex Consigliere invita il Candidato Gianni Moscherini a fare un passo indietro

CIVITAVECCHIA - <<Necessaria, ora più che mai, la scesa in campo del fattore “C”, che sta per Città e Civitavecchia>>: Questa, l’opinione dell’ex Consigliere Comunale Daniele Perello in riferimento alle Amministrative 2014, nel riprendere un concetto espresso dal nostro Collega, Giuseppe Baccarelli e memore dei fattori “T” e “M”. <<Mi riferisco alla gente impegnata in professioni e mestieri, ai disoccupati, uomini e donne,

che hanno a cuore le sorti ed il futuro della comunità in cui vivono e non sono più disposti a farsi incantare dai maestri cappellai, né a delegare tutto e restare a guardare>>. Poi, il questito: <<C'è qualcuno che non veda solo buio, sia pervaso da un raggio di speranza e disposto ad impegnarsi in prima persona?>>. A seguire ancora, la spiegazione: <<Non si tratta di far ricorso all'antipolitica, ma di cercare di riportare l'attuale Politica nel suo alveo naturale: quello della ricerca del bene comune, senza pregiudizi o vendette, senza lacerazioni o salti nel vuoto, ma con competenza e fermezza, magari con un impegno a scadenza determinata. Si tratterebbe di una supplenza, nell'attesa (e con la speranza) che i Partiti, una volta mutati personale e organizzazione, tornino ad essere punti di riferimento praticabili e apprezzati dalla gentes stessa e dagli elettori. Ritengo questo passaggio fondamentale per il futuro di Civitavecchia e della sua classe dirigente. L’uscire da due fattori come quelli che hanno governato appunto alternandosi negli ultimi 20 anni,  attraverso un rinnovamento di idee, anche dal punto di vista anagrafico, nell'applicazione e nella ricerca di sistemi differenti per far rinascere la suddetta. E quella attuale credo sia, in tal senso, un’occasione da non perdere. Allo stesso tempo, ritengo che ciò non passi attraverso un solo uomo ma in relazione alla volontà di molti>>. Quanto detto, altresì prevedendo Elezioni contraddistinte <<da astensionismo e rabbia data dai problemi vissuti da molti cittadini ai quali sarà complesso spiegare la realtà, visto che, per troppo tempo, hanno sentito promesse infine mai mantenute>>. <<Il fattore “C” - riprende - sta nello scegliere un percorso diverso dal dualismo Tidei “vs” Moscherini; di relazioni con Enti e cittadinanza; e nel pensare modi di gestione partecipata>>. Inoltre, esternando stima personale e fiducia nei confronti di un altro nostro Collega, Massimiliano Grasso: <<In lui, che ha smentito la propria candidatura a Sindaco, vedo un ottimo uomo per guidare la Città in un momento così, di “transizione”, per motivazioni che non devo star qui ad elencare. Il fatto che nessuno glielo abbia chiesto,  considerando la crisi partitocratica che vive l'Italia e di riflesso Civitavecchia, lo vedo solo come un segno positivo, che inaugurerebbe scelte che nascono dal basso piuttosto che dall'alto. E se a qualcosa potesse servire, allora il primo a chiederglielo, sarà proprio il sottoscritto>>. Ma il punto, ancora secondo Perello, non è questo: <<Vedo personaggi in grado di ricoprire questo ruolo. Ci sono, eccome; solo che non sono dello stile che alcuni pensano. Ripeto: le persone ci sono; quarantenni che possono guidare tale percorso, che hanno esperienze maturate nella Pubblica Amministrazione o nel settore privato. Quarantenni con voglia di fare, ne conosco; e aspettano solo una chiamata. Ma una buona squadra non è fatta solo dal Direttore d'Orchestra, bensi da tutti i musicisti. Per questo penso che, tra il vecchio ed il nuovo, sia importante l'unità e la ragione del bene comune; che sta nel dare a Civitavecchia una vera Amministrazione previo un passo indietro di molti; su tutti, quello dell'amico Gianni Moscherini. Il dialogo, le non imposizioni, il non promuoversi a paladino di qualcosa o quale FantaSindaco di un piccolo gruppo, servono anche a dimostrare la voglia di cooperare assieme e di non creare decine di spaccature utili solo al potente di turno, per giochi trasversali>>. Dunque: <<Occorre promuovere una squadra ed un Primo Cittadino credibile; che non si parli solo di voti, ma di persone; non di numeri, bensì di progetti. Per tali motivi vorrei che cittadini, addetti ai lavori, Comitati e simpatizzanti, rispondessero a questo appello che poi possa sfociare in un incontro immediato. La nostra Città è stata spesso disegnata a tavolino da giochi romani che stavolta non devono farla da padrone>>. Unità, quella auspicata, fra le forze moderate, richiamando quanto di recente espresso dall’Europarlamentare Alessandro Battiliocchio; abbinata al <<coraggio di un idea, di uscire allo scoperto e da logiche partitiche che hanno visto il “nascondersi” dietro le bandiere. Nel mio caso - preannuncia - tale coraggio saprà esserci se il progetto sarà vero; o non esserci, se invece sussisteranno le solite, suddette logiche. Fare politica oggi senza il Coraggio non è cosa possibile - ribadisce in conclusione - Ed anche se tardi, è tanto quello che ancora si può fare. In una lettera a suo fratello, Van Gogh scrisse, “Non ci sono più i mulini, ma soffia ancora lo stesso vento”>>. In sintesi: “C” come Città, Civitavecchia e…Coraggio. 

 

 

 

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