L’Associazione “il Popolo della Città” richiede che si addebiti al Comune stesso
CIVITAVECCHIA - <<Cancellata l’Imu sulla prima casa? Non per i civitavecchiesi; che dovranno fare i conti con la cosiddetta “Mini Imu”. Entro il prossimo 24 gennaio i contribuenti si troveranno quindi a dover versare il 40% risultante tra la differenza dell’aliquota standard del 4 per mille e l’aliquota dello 1,5 applicata dal Comune>>.
E’ quanto dichiarano da “il Popolo della Città” Antonio Cacace e Nicola De Liguori. <<Si tratta di una ulteriore “stangata” servita “sul piatto d’argento” dall’ex Amministrazione presieduta da Pietro Tidei. Nella rideterminazione delle aliquote sull’Imposta Municipale Unica, infatti, non si è pensato di equipararsi a quella standard che avrebbe consentito di evitare il versamento della suddetta come sta accadendo, ad esempio, a Santa Marinella, Tarquinia ed in altri Comuni del Comprensorio ( vedi altro articolo dedicato, ndr ). Ma come al solito - rimarcano - i nostri ex Amministratori hanno preferito attingere, ancora una volta, dalle tasche dei cittadini ed aumentare al 5,5 per mille la tassazione sull’abitazione principale. A questo punto - continuano - prima che i tempi già ristretti arrivino al “fotofinish”, chiediamo al Commissario Prefettizio, Dr. Ferdinando Santoriello, di avviare una verifica presso gli Uffici preposti per vagliare la possibilità di addebitare al Comune stesso la quota parte spettante ai cittadini per la detta, “indigesta” tassazione, attraverso una Variazione di Bilancio “ad hoc”. Riteniamo - concludono - che un'Amministrazione Comunale possa essere considerata tale quando, prima di tartassare i cittadini medesimi, si adopera nella ricerca di risorse necessarie tra le maglie di sprechi e spese inutili>>.
Nella foto: il Presidente Antonio Cacace
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