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L'ex Sindaco sfida gli 8 "traditori"

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Pietro Tidei-Sfiduciato non molla-25 novembre 2013-1Tidei: <<Nessuna intenzione di mollare. La mia attività politica non termina qui>>

CIVITAVECCHIA - Un tradimento; politico e, per molti versi, anche personale. Questo, stamani in Aula Pucci, il  “leit  motiv” della Conferenza Stampa tenuta da Pietro Tidei, fatto giungere anzitempo alla fine del suo terzo mandato da Primo Cittadino della nostra Città. <<Un tradimento>> del quale gli 8 di quella che fino a ieri notte era la sua Maggioranza, <<si dovrebbero vergognare>>

. <<Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da Sindaco in quanto impossibilitato ormai ad assumere importanti provvedimenti a favore della città stessa e del suo sviluppo futuro. Sono stanco dei continui mercanteggiamenti e delle tensioni, anche spesso strumentali, che ogni giorno alimentano un clima diventato ormai insopportabile - dichiarava in una nota ufficiale fattaci inviare alle ore 23:33 di ieri quando, assai presumibilmente, nell’aria c’era più d’un qualcosa di quello poi verificatosi in mattinata presso il Protocollo. <<I responsabili - continuava poi - dovranno farsi carico sino in fondo delle gravi conseguenze (appunto del tradimento e della susseguente sfiducia) che peseranno altresì, irrimediabilmente sui lavoratori>>. Conseguenze che, nel luogo che avrebbe dovuto esser deputato, proprio quest’oggi, di un Consiglio Comunale importantissimo quanto in tal senso determinate, ha “presagito” potersi riversare su quelli di Hcs e Sot in primis e sugli stessi comunali. Questo, in più stante i gravosi debiti pregressi ed il rischio tuttora presente di un fallimento delle prime e di un consistente “sfoltimento” a danno degli altri (previo “default” dell’Ente). Senza contare poi, come ricordato da Marco Piendibene ed Enrico Leopardo, i mercatali (in attesa dei rinnovati spazi vendita) e gli indigenti. Ciò, non mancando: da un lato, di stigmatizzare in particolar modo l’atteggiamento di Sinistra Ecologia e Libertà e di Enrico Luciani; dall’altro, di ringraziare Sergio Serpente (a sua volta diretta emanazione di Sel) per aver sempre svolto diligentemente e correttamente il proprio operato all’interno dell’Esecutivo. Amarezza e rabbia, i sentimenti maggiormente esternati; ma anche tanta voglia di non mollare alla soglia di ben 43 anni di ininterrotta attività politica (o forse soprattutto per questo). <<L’unica cosa che ho da rimproverarmi è la buona fede. Oggi si chiude un qualcosa; ma si apre anche una fase nuova>> - ha dichiarato, in qualche modo rilanciando la sfida. Gli altri ex Istituzionali tra i banchi pubblicamene a sostegno: Andrea Pierfederici, Alvaro Balloni, Mirko Mecozzi, Ivano Iacomelli, Giorgio Venanzi, Paola Rita Stella, Stefano Giannini e Marco Di Gennaro. Assente giustificata: Annalisa Tomassini. Il tutto, con il supporto di Patrizio De Felici e Clemente Longarini. Feroci critiche, tra le righe (e non solo) dei commenti di alcuni, sono state rivolte ai tre della Lista Tidei ed a Flavio Magliani. Riferimemti e palesi “allusioni”, inoltre, hanno chiamato in causa delle “oscure” attività in ambito portuale (ivi comprese quelle di carico-scarico del carbone) che sarebbero a premessa nonché a motivo portante dell’odierna, subìta sfiducia ad opera dei 16. <<Ha vinto il fronte del Porto>> - ha chiosato qualcuno. Almeno per ora. 

 

Foto a corredo “by” Sara Fresi

 

 

 

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