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L'idea di una Portualità Europea

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Portualità Europea-Filippi-Monti-Luciani-1Gremita l’Assemblea sulla riforma della Legge 84/94

CIVITAVECCHIA - Sala Conferenze dell’Autorithy gremita in occasione dell’Assemblea pubblica sulla riforma della Legge 84/94 che, di fatto, istituì le Autorità stesse ed il “Riordino della legislazione in materia portuale”. Alla presenza di operatori e rappresentanti della politica locale e nazionale, il commento di Luciani, in qualità di Presidente della Cpc: <<Si tratta di una Legge che ha visto un percorso difficile, un tentativo di rimodellare la realtà. Noi siamo un po’ arretrati, non siamo pronti allo tsunami economico,

fatichiamo per mettere insieme le intelligenze. La portualità non si è omogeneizzata; bisogna uscire da una situazione vecchia per andare verso la modernizzazione. Il Porto è il fulcro del lavoro e negli ultimi vent’anni numerose sono state le difficoltà e la carenza di controllo ha favorito il non rispetto della Legge. Quando bisognava guardare ad un nuovo modello di portualità basato su conoscenza, efficienza, velocizzazione delle merci, la Compagnia Portuale ha saputo resistere. Il lavoratore deve agire in sicurezza ed operare legalmente; i ragazzi ci sono sempre, 365 giorni all’anno e tutti sanno che la forza è nelle loro conoscenze. Con questi propositi nasce il progetto Civitavecchia; siamo un modello da esportare, dobbiamo costruire quello di “Portualità Europea”: conoscenze di mezzi semplici, meccanici o gru e dell’Inglese.  Un caso unico nel suo genere>>. Il Segretario Generale Ievolella: <<In qualità di tecnico, metto in evidenza la questione dei Piano Regolatore. La Pianificazione è fondamentale; oggi in Italia c’è la sovrapposizione di diversi Enti sul citato che comporta delle lungaggini burocratiche. È necessario trovare una sintesi nel testo della Legge al fine di migliorarla.>>. Il Presidente dell’Autorità Portuale, Monti <<Ci sono alcune determinanti su cui porre l’attenzione: l’autonomia finanziaria dei Porti ed il Decreto del fare. Non abbiamo risorse, ma neanche programmazione per realizzare opere portuali che, per esigenze di mercato, costano tanto; necessario è trovare l’equilibrio. Bisogna far comprendere che 23 Autorità Portuali sul territorio nazionale sono troppe, perché realtà che distano 60 km non ne necessitano di due. L’80% delle merci arriva via mare; dobbiamo riconoscere questo dato. In un Piano di sistema, dobbiamo capire quali Scali diano il contributo per il loro mercato interno ed in tal senso è necessario avere un fondo dove definire le priorità tra le questioni infrastrutturali. Fuori dall’elenco Istat, lo chiederò in qualità di Presidente Assoporti. Il modello annunciato è da esportare; ci aspettiamo che la riforma, una volta varata, dia contributi>>. Il Senatore Filippi (membro della Commissione Lavori Pubblici): <<Credo che Civitavecchia abbia molto da offrire ed investimenti nel fattore umano sono fondamentali. Al Senato abbiamo messo in pista la Legge 84/94 con un progetto di riforma. La prossima settimana chiuderemo le audizioni; queste saranno serrate, prenderemo visione delle relazioni tecniche ed ascolteremo, qualora siano presenti, i motivi di opposizione. Vogliamo che entro fine anno il testo passi alla Camera. Oggi ha un senso chiudere la stagione della Legge stessa. Gli obiettivi raggiunti ed auspicati: autonomia finanziaria introdotta durante il Governo Tecnico con una norma “selettiva” e “premiale”: la capacità del medesimo di erogare crediti per quelle opere strategiche atte allo sviluppo della portualità. Lasciamo ai Porti quelle risorse per fare degli interventi nelle singole Autorithy. Necessità stringere i tempi per la realizzazione ed approvazione dei detti Piani Regolatori (qui sono stati impiegati circa 9 anni, a Livorno si è partiti dal 2000 e ancora il Piano non è stato approvato). Verranno conferiti maggiori poteri ai Presidenti, nella gestione ordinaria, anche in considerazione della funzione di coordinamento di più Enti. Occorre altresì allacciare anche un discorso con Anas Autostrade per l’Italia e le Ferrovie dello Stato. Gli Scali diventano sempre più importanti nodi logistici ed è necessario rafforzare quel legame tra di essi e interporto, retroporto e logistica. L’idea di “Portualità Europea” è straordinaria>>. 

 

 

 

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