Dal Comitato: <<Il popolo ha sancito che la stessa è un bene comune>>
CIVITAVECCHIA - A seguito della recente nomina del Commissario “ad acta”, Giorgio Maggi incaricato di provvedere a perfezionare il passaggio del Servizio Idrico cittadino ad Acea Ato 2, registriamo un intervento del locale Comitato per l’Acqua Pubblica:
<<L’avevamo annunciato sin dall’Assemblea pubblica del febbraio scorso ed avevamo anche presentato una proposta che voleva essere un contributo per evitare, con atti concreti, la privatizzazione del Servizio in oggetto ed agire per il rilancio del ruolo pubblico di quest’ultimo. Ed eravamo stati chiari: per evitare che il medesimo fosse trasferito a tale Spa, il Consiglio Comunale avrebbe dovuto deliberare, in maniera immediata, la revoca della Delibera approvata dal Commissario Prefettizio nel 2005 che aveva determinato l’adesione di Civitavecchia alla Convenzione di gestione tra i Comuni ricadenti nel detto Ambito territoriale ottimale ed il gestore unico, Acea appunto. Avevamo inoltre avanzato il dubbio che il non agire tempestivamente, affermando la necessità, esternata da vari settori della Maggioranza, di un Gruppo di studio finalizzato a predisporre a sua volta una proposta che fosse sintesi delle varie posizioni interne alla stessa, fosse un semplice temporeggiare>>. E “presagendo” <<un destino ineluttabile, costringente al trasferimento suddetto>>: <<Con la nomina suddetta, risulta evidente che “il re è nudo” e che non possono esserci ulteriori alibi: il ritiro dell’adesione alla Convenzione di cui sopra deve essere immediato e rapidamente seguito dalla scelta della forma amministrativa che consenta al Comune stesso di mantenere la gestione diretta dell’Acqua, migliorando, è quasi inutile precisarlo, la qualità del Servizio in oggetto. Ogni ulteriore tentennamento - si rimarca in conclusione - non può che configurarsi in aperta contraddizione con lo stesso Programma elettorale della Coalizione che ha vinto le Elezioni e, soprattutto, con quanto è stato sancito dal popolo italiano, e civitavecchiese, con il Referendum del 2011, ovvero che l’Acqua è un bene comune e non una merce dalla quale i privati possano trarre profitto>>.
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