Aquino, Coccia, Mazzarini, Paolinelli e Pascale dicono no all’ossidatore

CIVITAVECCHIA - <<Apprendiamo dalla Stampa nazionale una pessima notizia: l’intenzione di smaltire le armi chimiche presenti nel comprensorio militare di Santa Lucia in Civitavecchia, attraverso un ossidatore termico, ovvero un inceneritore>>. A rigirare la “notizia” alla nostra Redazione sono Fulvio Aquino, Marco Coccia, Massimo Mazzarini, Patrizio Paolinelli e Mario Michele Pascale.

<<Se così fosse - commentano - si tratterebbe di una eventualità gravissima. Civitavecchia, già gravata di un Porto non elettrificato, altamente inquinante dato che le navi per produrre energia devono tenere i motori accesi anche all’interno del medesimo e di due Centrali elettriche, una delle quali a carbone, non può permettersi un pericolo simile. La nostra città è satura di fattori inquinanti - rimarcano - Attraverso anni di lotte popolari e di pronunciamenti politici, non ultimo una chiarissima Delibera del Consiglio Comunale, la medesima ha detto no alla combustione, riuscendo a schivare altresì la minaccia di “valorizzare” i rifiuti provenienti da Roma. A maggior ragione si deve oggi dire no alla combustione suddetta>>. Inoltre: <<Siamo estremamente preoccupati del fatto che le Interrogazioni parlamentari presentate al Ministro della Difesa e le altre richieste di chiarimento non abbiano trovato, ad oggi, alcun riscontro. Chiediamo alla società civile, ai Movimenti, ai Partiti, alle Istituzioni la massima mobilitazione ed attenzione. Da parte nostra - concludono - saremo in prima linea per scongiurare questa eventualità. A Civitavecchia non si deve bruciare più niente. Tantomeno armi chimiche>>. 

Nella foto: il Sociologo Patrizio Paolinelli