 Importanti gli impegni pubblicamente assunti da certi Politici nostrani sulla questione degli Usi Civici
CIVITAVECCHIA - Un tavolo interistituzionale coinvolgente ogni livello a ché si giunga ad una sempre più corretta interpretazione (e, dunque, applicazione) di quanto finora legiferato a specifico riguardo. Questa, in Aula Consiliare, la proposta più gettonata, avanzata a più voci
su una questione - quella degli Usi Civici - che definire annosa, altresì alla luce di quanto emerso da un “botto” di documenti, sarebbe ormai pari a dar seguito ad un eufemismo. Questione nazionale; rispetto alla quale, però, Civitavecchia rappresenterebbe, peraltro, un caso unico. Le Leggi Agrarie di Tiberio Gracco, gli scritti (per certi versi illuminanti) del nostro Carlo Calisse, le norme del periodo permeato da Benito Mussolini e tanto altro ancora ad arricchire gli interventi di Periti, esperti vari, Consulenti di parte, Avvocati, cittadini direttamente interessati (tra cui alcuni del Comitato presentante i Ricorsi tuttora al vaglio del Tribunale), del Presidente dell’Università Agraria locale e - oltre che di Segretario generale del Comune, Consiglieri e Sindaco - di diversi altri Istituzionali (fino a rappresentanti territoriali opranti alla Pisana). E nell’attesa di ulteriori Sentenze in merito, di una più concreta interlocuzione tra lo Stato e la Regione stessa nonché di un rapporto finalmente proficuo tra l’Ente Comunale e la citata Agraria, tre tenute (intere o meno) in bilico ed ove nel lungo lasso temporale intercorso si è realizzato (ed in moltissimi casi, venduto) di tutto e di più. Impegni importanti, quelli pubblicamente assunti da certi Politici nostrani, “senza promettere la luna” (per citare un passaggio di Marietta Tidei) ma che lasciano sperare, seppur moderatamente, in una positiva risoluzione del tutto.
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