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"Quale il destino dell'area Italcementi?"

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Italcementi-Ex Depositi-1Alcuni del Psi: <<Ci aspettiamo una condivisione delle informazioni>>

CIVITAVECCHIA - Il destino dell’area Italcementi sta mettendo, comprensibilmente, in apprensione diverse delle nostre realtà cittadine. Accogliamo, quest’oggi, le opinioni a riguardo esternate da quattro nostri concittadini in quota Psi quali Fulvio Aquino, Marco Coccia, Massimo Mazzarini e Mario Michele Pascale

(questi ultimi, aventi entrambi una Delega Comunale) e dello Scrittore e Sociologo, Patrizio Paolinelli: <<Dobbiamo registrare che c’è scarsa informazione sul progetto, del quale si è parlato solo perché ci sono state forti divergenze in Commissione Consiliare - è il deciso esordio - Tenendo conto che sulla vicenda la competenza ultima è del Consiglio Comunale, è corretto che la stessa massima assise ascolti cittadini ben informati. Ci aspettiamo pertanto uno sforzo di comunicazione e di condivisione che farà bene a tutti, smusserà gli angoli e renderà più facili le decisioni. Nonostante le scarne informazioni - ribadiscono - vorremmo comunque dare il nostro contributo alla discussione perché l'estensione dell’area suddetta interessa tutta la cittadinanza. Perciò eventuali decisioni da parte del Comune - ripetono - dovrebbero, perlomeno in linea teorica, tenere conto dell'orientamento dell’opinione pubblica e, più in generale, della società civile. L’ex Italcementi - spiegano - può essere annoverata come un sito di archeologia industriale (tra l’altro a due passi dal centro urbano). Le città che dismettono le vecchie fabbriche considerano questi siti come una risorsa perché costituiscono le vestigia di un modo di produzione, hanno un ineguagliabile valore per la memoria collettiva e mettono in moto circuiti economici virtuosi. In molte altre realtà infatti - evidenziano i cinque estensori della nota - spazi siffatti sono trasformati in Centro Congressi, incubatori d'Impresa, luoghi espositivi, uffici, sedi di Società di Servizi e, ultimo ma non ultimo, in verde pubblico. Abbattere una piccola parte dei fabbricati irrecuperabili potrebbe forse avere un senso. Ma tutto dipende da quello che si va poi a costruire. Se si costruiscono luoghi da destinare a Cultura e socialità (di cui Civitavecchia ha un disperato bisogno) - concludono - l’intervento verrebbe giustificato da un atto di coraggio amministrativo finalizzato allo sviluppo vero delle Imprese e alla qualità della vita dei cittadini>>.

 

 

 

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