Rinnovato il legame tra la nostra città e quella giapponese di Ishinomaki

CIVITAVECCHIA - Ora come allora; a profondere calorosamente integrazione ed accoglienza. Ciò, a distanza di quattrocento anni dalla partenza del primo Samurai, Hasekura Tsunenaga, alla volta del nostro Scalo ove sbarcò nel 1615 ed a ridosso del quale ora s’erge una statua dedicata. E dopo l’immane tsunami che ha provocato migliaia di morti, centinaia di dispersi e distrutto gran parte delle strutture esistenti in una cittadina, quella giapponese di Ishinomaki, già in passato messa in ginocchio dal terremoto e che ha saputo ancora una volta rialzarsi,

fortemente sperando che un qualcosa del genere non accada mai più. Il senso del profondo legame tra la nostra città e la sopra citata, stamani, ancor prima che nella firma formale del nuovo, inerente Protocollo ed altresì su una delle pagine del “Libro d’Oro di Civitavecchia” (creazione donata al Comune dall’Orafo locale Marco Mancini) si è vicendevolmente percepito dalle parole dei due Sindaci e dell’Ambasciatore altresì presenti nell’ex Chiesetta di San Giovanni di Dio e coadiuvati da ben tre traduttori; ma anche dalle espressioni sui visi di molti dei nostri graditi ospiti; desiderosi, ognuno a suo modo e nel proprio ruolo, di far parte di un momento che non esitiamo a definire storico. Un momento in cui si è rinnovato nonché rafforzato un importante vincolo; nell’occasione, datosi lo sviluppo esponenziale del nostro Porto, inoltre foriero di scambi culturali, turistici e commerciali. Un gemellaggio, quello oltremodo sugellato, a cura della Delegata Comunale competente Carla Celani, in più intriso di dichiarata, reciproca gratitudine.  

Nella foto: stretto l’accordo tra i Sindaci, Hiroshi Kameyama e Pietro Tidei