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"Uno schiaffo alla cittadinanza"

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Diego Nunzi-Cgil Fp-4La Cgil Fp tuona sull’ultima assunzione in “Città Pulita”. Ed invoca un Referendum

CIVITAVECCHIA - <<Cose mai viste. C’è da dire che ci vuole una grande fantasia a mettere in liquidazione una Società, sostenere che i costi del personale della stessa sono troppo elevati e che vi sono esuberi, anticipare alle Organizzazioni Sindacali che sarà nuovamente richiesta la Cassa Integrazione, e, contestualmente, assumere nella stessa Società di cui sopra>>.

Un esordio senza mezze misure, quello di Diego Nunzi, Segretario Roma Nord-Civitavecchia della Cgil Fp, inerente l’ultima assunzione in “Città Pulita”. <<Cosa dire? Complimenti! Davvero un bel segnale di discontinuità rispetto a chi ha condotto alla rovina le Partecipate ed i Servizi - tuona subito - E meno male che la responsabilità era dei Sindacati, come deduceva qualche Consigliere di Maggioranza alcuni giorni fa. Si potrebbe discutere sull’utilità e sull’opportunità della operazione, e se ne potrebbe parlare per mesi; nulla cambierebbe la percezione dello schiaffo dato all’intera cittadinanza>>. Uno “schiaffo”, quest’ultimo, che sembrerebbe aver già provocato, in risposta, a delle scelte ben precise: <<Quando l’agire politico perde la misura della equità e della giustizia, quando chi rappresenta l’Istituzione si mostra con tale arroganza, allontana i cittadini dalla Politica e di conseguenza dalle Istituzioni stesse. E su questa via - incalza - finiscono le chiacchiere; è quando si scioglie la neve che si scopre cosa vi era sepolto>>. E tale “disgelo” mostrerebbe, ancora a detta dell’agguerrito Segretario, <<un volto diverso di un Liquidatore, presentato alla Stampa col blasonante nome di “tagliatore di teste” >> e che invece, improvvisamente procederebbe egli stesso ad un’assunzione di fatto <<con gli stessi metodi>> di chi l’ha preceduto. <<Ma per favore! Ai Consiglieri di Maggioranza, diciamo questo: facciano un bel Referendum tra cittadini e lavoratori, chiedendo loro se ritengono lecita tale operazione, questo modo di gestire la cosa pubblica e di intendere la democrazia. L’ordine, lo sappiamo, è di Uno (con tanto di maiuscola, ndr) ma il silenzio è e sarà interpretabile solo come condivisione>>. Avete forse udito qualche pigolo a riguardo?

 

 

 

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