“Chi ha un minimo di cervello capisce che in Italia l’informazione è ormai completamente controllata”. Questo, alcuni mesi fa, l’esordio su Facebook di una nota erba rampicante della Politica cittadina, commentando un articolo almeno a suo dire “illuminante”.

E di recente, la nostra signora della Comunicazione, dimostrandosi di nuovo “tutta materia grigia”, è ritornata, come si suol dire, sul luogo del delitto. Stavolta definendo “da cani” l’Informazione locale; “tanto imbarazzante”, sempre e solo secondo il suo illustre parere, da dover “essere rimessa sui binari della libertà di espressione e soprattutto dell’onestà intellettuale dagli attivisti” di un Movimento, appunto politico e, guarda caso, preso a specifico riferimento nella premessa alle precedenti invettive. “Perché i quotidiani locali non riprendono la notizia? Avranno paura? Ma poi di cosa? E’ stata fatta una normale e semplice visura che ha scoperto l’altarino. Può essere che nella marmellata ci mettono le manacce zozze tutti?>>. Può essere, invece, che la suddetta non abbia ancora capito che la diffamazione è un reato penale anche, se non soprattutto, se perpetrata tramite i Social Network? Cara Dottoressa, nel mio piccolo di Giornalista iscritto all’Ordine, Le consiglio di cambiare registro, di farlo subito e di chiedere pubblicamente scusa, se non altro alla Redazione che dirigo ed all’Associazione realmente Culturale che edita il nostro Quotidiano Telematico. Non vorrei che qualcun altro, in futuro, si sentisse oltremodo autorizzato a parlare ( o meglio, a sparlare ) con così tanta leggerezza di certi fatti, peraltro tutti ancora da verificare e magari, nell’eventualità, altresì forieri di indicibili pericoli in seno alla nostra Comunità. Ma la preventiva verifica è cosa da Giornalisti; Lei, e quelli come Lei, daltronde, che ne sanno? “Bau Bau!”

Nella foto: "Verba volant, scripta manent"