La verità; sopra ogni cosa. Sovente in un fare impopolare, scomodo, assai fastidioso; soprattutto per alcuni che delle menzogne riempiono la propria quotidianità (altresì mediatica) e vorrebbero riempirne anche quella altrui, inoltre allo scopo di screditare le brave persone, per proprio palese tornaconto, per quello del padrone di turno o, peggio ancora, nell’intento di costruirsi un’identità (e con essa una dignità)

che invece, con tali insulse premesse, altro non può essere che meramente virtuale. Un fare Giornalismo (si tenga bene a mente questo termine di cui si è fin troppo abusato) che dell’esternare la suddetta ha fatto, sin dall’inizio, al contempo il suo cardine ed il fine principe. Ciò, nel metterci la faccia (e la firma); quasi a dispetto di coloro che, ogni giorno (ed ogni notte), si “celano” dietro profili di becero profilo (chi frequenta Facebook sa che non è un gioco di parole) fermamente convinti, fino al punto di provare a far proseliti, che la libertà di parola (a nostro avviso, espressione elitaria di democrazia) significhi il poter dire, su tutto e tutti, qualsiasi cosa, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo. Magari, sentendosi autorizzati e, cosa oltremodo abberrante, persino titolati a farlo. Questo, arrogando a sé diritti che sono unicamente (oltre che legalmente) d’altri, millantando di divulgare Informazione, nel mentre camuffando (e camuffandosi) il più possibile dietro l’inconsistente paravento di Social Network e Blog volutamente “inquinanti” e tutto di tutto quel che una mente avara di idee (e di rispetto dei ruoli) possa architettare ai danni di penne serie che, a differenza dei medesimi, sui taccuini (o, se si preferisce, sui supporti hi-tech) non scriveranno mai (riportandole poi nel Web od altrove) cose imposte loro dall’alto e distanti anni luce appunto dalla verità, dall’Informazione reale. Impopolare, scomodo, assai fastidioso per taluni; ma apprezzato, molto apprezzato dalle persone realmente civili; molte delle quali, proprio oggi, a poco più di 11 mesi dal primo batter d’ali della nostra “Civetta”, hanno voluto nuovamente farci dono di un chiaro segno di distinzione. Un segno luminoso, diradante fino la coltre di nebbie artatamente confezionata dall’invidia e quant’altro di malignamente accessorio: 300.000 visite complessive ai nostri articoli. Quasi quasi ci mettiamo a fare i Giornalisti. Voi che ne dite?

Nella foto: vapore acqueo nell’atmosfera ( fonte www.ambientiamoci.it )