CIVITAVECCHIA - In un “momento” come quello attuale, in cui nel nostro Paese (e non solo), ci ritroviamo a dover costantemente quanto amaramente aggiornare la macabra conta di certi accadimenti, non possono che inquietarci (e non poco) alcune scritte che sovente “intercettiamo” nei posti più disparati della nostra città. Tra queste, una notata di recente, discreta nelle dimensioni ma impietiosa nei contenuti. << Deby addio, prima o poi ti ucciderò! >>. Ciò, con un finale forse a voler altresì “simulare”, a cruda chiosa, un urlo malefico.

Contenuti, quelli poc’anzi richiamati, da gusto, retrogusti e richiami per noi inaccettabili; condannabili a priori. Inoltre perché potenzialmente stimolanti una malsana imitazione. Pensieri, quelli inequivocabilmente trascritti, che non possono che far germinare il Male; quello vero, reale; non come le parole dei molti, troppi che parlano ad elevata profusione e poi, di fatto, colpevolmente indugiano nel loro non voler contribuire ad inasprire le pene a tutela delle nostre, spesso anche giovanissime, Donne. A loro volta condannandole ad esserne vittime.