Il concittadino Luciano Damiani esprime tutto il suo sconforto 

CIVITAVECCHIA - Dal nostro concittadino Luciano Damiani riceviamo e pubblichiamo: “Usciamo dopo cena, nella speranza che qualche refolo di vento fresco allievi l’afa di questi giorni di luglio. Ce ne andiamo verso il Porto per visitare il Terminal del Gusto che tante discussioni ha alimentato…

Come per molte attività di questa città, se uno non lo sa, mai lo vedrà. Infatti non c’è nessun manifesto, nessun cartellone che ne indichi la presenza ed induca le persone ad andarci; tanto è vero che era assolutamente vuoto. E non poteva essere diversamente data la posizione e l’assenza di manifesti, locandine e quegli strumenti che si utilizzano per richiamare persone. Ma del resto non è certo Eataly, non è neanche un mercatino…Ha tutto l’aspetto dei negozi per i turisti accompagnati dalle guide, che, se non ci fossero le stesse, non ci andrebbe nessuno. Lasciamo il Terminal, giriamo attorno alla Fortezza per andare alla Marina. La statua all’Arma è sempre li con le transenne tutt’attorno, attaccate alla ruggine; meno male che non ha illuminazione dedicata, meglio non vedere. La passeggiata prosegue fuori dall’ambito portuale. La Piazza della Vita è divenuta un vero e proprio Luna Park, con tanto di vascello dei pirati e torre di lancio; ci sono anche le autoscontro. Il palco destinato ad ospitare complessi, ecc…è proprio all’interno. Il complesso cerca di suonare, ma la sua musica è spesso coperta da quella del Luna Park stesso. I miei amici di Zerofobika vi suoneranno attorno a Ferragosto; spero per loro che per quella data il suddetto se ne sia andato. A dire il vero, lo stesso è affollato ed allora mi dico: forse è questo che vuole la gente, ed io che mi sogno la pagoda per l’orchestra, manifestazioni artistiche all’aperto e performance di vario tipo. Evidentemente il medesimo porta danaro alle Casse Comunali…Speriamo almeno che ne porti molto, anche per ripristinarne il decoro una volta liberata la Piazza; però mi chiedo perché in quest’ultima vi siano delle automobili ed un autobus di notevoli dimensioni. Continuo in direzione Pirgo; un palo della luce è parecchio inclinato, ma hanno pensato bene di mantenerlo in piedi con del nastro bianco e rosso da segnalazione, speriamo che me la cavo, anzi no, speriamo che il nastro in oggetto regga. Mi dirigo infine verso la Stazione per espletare delle necessità fisiche, ma, ahimè, i bagni sono chiusi da lucchetti; lo sconforto ci prende e ce ne torniamo mesti e sudati verso casa…Non è stata una gran bella idea uscirne.”