Apposta una targa commemorativa in Via Trieste
CIVITAVECCHIA - Il suono delle sirene dalle navi ormeggiate in Porto, alle 15.15 (<<la stessa ora di 70 anni fa>>, anche se in diversi propendono per le 15.25; ma, sia accaduto prima o dopo, non è certo di fondamentale importanza) ed, a stretto giro, l’intervento del Primo Cittadino, Pietro Tidei: <<Il 14 maggio del 1943, la città è stata bombardata ed il conseguente lutto
ha colpito la maggior parte dei civitavecchiesi; centinaia le vittime, molte le distruzioni. Ma non dobbiamo dimenticare i valori di pace e libertà in difesa dei quali, nel rifugiarsi tra le macchie verso Tolfa ed Allumiere, ci fu contribuì a comporre le brigate partigiane contro i nazifascisti. Ciò, liberandoci dall’occupazione tedesca. Oggi - ha continuato, in un raffronto con l’attualità - necessita ricostruire un tessuro sociale sano; e lo si deve fare per i giovani; che si vedono “strappato via” il futuro perché, a differenza nostra, non credono di poter aspirare ad una situazione migliore di quella dei propri genitori. In una siituazione, come quella attuale, richiedente dei grossi sacrifici, risulta molto difficile vedere il domani con ottimismo. Tuttavia - ha incitato - occorre tirar fuori la voglia di impegnarsi proprio a tutela dei valori suddetti, imprescindibili in una società civile. Quella di oggi, dunque, non vuole essere una mera celebrazione - ha ribadito - bensì un rilancio in positivo perché la città stessa diventi sempre migliore. E grazie a civismo, volontà, fiducia e speranza - ha concluso - lo sarà sicuramente>>. A seguire, introdotta dalla Delagata alla Cultura Annalisa Tomassini, la toccante lettura di vari componimenti (altresì poetici ed in dialetto civitavecchiese) ad opera dei bimbi della Scuola “Cesare Laurenti” e dei giovani allievi della “Manzi” e del Liceo “Galilei”. Infine, scoperta una targa commemorativa. Sulla medesima, la frase: <<Non ci sono mai state una buona guerra ed una cattiva pace>> (che dobbiamo a Benjamin Franklin). Ha fatto seguito , in onore, un’emozionante esecuzione del “silenzio”. Da oggi, a maggior ragione, anche Via Trieste è (inoltre ufficialmente) il nostro “luogo della Memoria”.
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