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Alessandro Bisozzi: <<Dedichiamo ai nostri Campioni una strada od una Piazza>>CIVITAVECCHIA - Sabato pomeriggio, presso la sede della Compagnia Portuale, è stato presentato il libro "I Campioni. Le origini del pugilato civitavecchiese, da Carlo Saraudi a Pasqualino Morbidelli." Ben quindici pugili sono stati affrontati dall'autore Alessandro Bisozzi in un volume che raccoglie racconti di uomini coraggiosi e di alcune loro indimenticabili imprese sportive. Il medesimo ha dichiarato ai nostri taccuini: <<La Boxe è sempre stata una mia passione sin da giovane.>> Il suo primo libro tratta del Campione Vittorio Tamagnini, come è nata questa passione? <<Ebbi la fortuna di conoscere Vittorio di persona. Egli riuscì a stendere a tappeto uno dei più grandi Campioni del mondo. Iniziai a collezionare foto, documenti e molto altro materiale ancora. Con Internet tornai ad occuparmi di lui, collezionando appositi ritagli di giornale.>> Come è nata l'idea di quest’ultimo volume? <<Questo libro è nato in conseguenza dell'altro ed ho così approfondito le vicende di altri pugili civitavecchiesi. Ho descritto le vicende dei 15 migliori fino al '78, appunto con il ritiro di Morbidelli. Ho tracciato le carriere di queste stelle della Boxe, nell'arco di sessant'anni di storia ininterrotta. Nel volume sono descritte storie belle, commuoventi ed anche tragiche.>> Qual'è stato il pugile più grande? <<Per me, in assoluto, lo stesso Tamagnini.>> Ci può raccontare qualche aneddoto? <<Mi ha maggiormente sorpreso Egidio Roversi alias Tony Gildo, in auge negli anni '20, che riuscì a battere il Campione in carica dei Pesi Medi. Ad un tratto s'accorse che il suo Manager se ne "approfittava sui guadagni". Inoltre, affrontò anche i Saraudi: il padre Carlo ed i fratelli Giulio e Vittorio, una vera e propria dinastia di pugili.>> Vuole lanciare un messaggio? <<Nei casi di Saraudi e Tamagnini sono stati dedicati loro due Campi di calcio in aree periferiche, quando questi due erano pugili. Perché non dedicare loro una strada od una Piazza?>> Intervista e foto di Sara Fresi |
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