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"Il Gobbo" lascia ancora il segno

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Libro Il Gobbo del Quarticciolo 2Storia della Resistenza romana, con intermezzi musicali a tema

CIVITAVECCHIA - Folta platea alla presentazione del libro-documento "Il Gobbo del Quarticciolo e la sua banda nella Resistenza" scritto da Massimo Recchioni e Giovanni Parrella. L'evento culturale è stato organizzato da

Roberto De Vito, presso il Sunbay Park Hotel, con la straordinaria presenza degli autori. Ascoltati con attenzione fatti storici e di cronaca relativi, in particolare, al giovane Giuseppe Albano. Intermezzo musicale e canoro a cura di Vanessa Cremaschi e Diana Tejera ( violino e chitarra ) che hanno interpretato famose canzoni, tra cui alcune romane della grande Gabriella Ferri, come "Le Mantellate", "Fischia il vento", "Er Zelletta" ed "Il Valzer della Toppa". De Vito ha annunciato: <<Quest'anno ricorre il 70° anniversario della morte del “Gobbo”, avvenuta il 16 gennaio del 1945. Riguardo questi fatti fecero altresì un film negli anni '60, con la regia di Pier Paolo Pasolini. Il periodo che abbiamo preso in considerazione sono gli anni 1943 - '45.>> Parrella ha informato: <<Il titolo fa riferimento alla storia di Albano e della sua banda. Un'esperienza che parte precisamente l'8 settembre del 1943 e termina il 16 gennaio 1945, appunto con la morte di quest’ultimo. E’inoltre la storia di una certa Roma, con lotte e ribellioni, istintive e sanguigne, che videro i partigiani contro i tedeschi. Storie di borgate dove i lavoratori venivano sfruttati e vivevano alla giornata. Nella parte sud-est della Capitale, zona del "Quarticciolo", avvennero fatti che coinvolsero detta banda. Giuseppe Albano era un giovane di 16-17 anni quando combatteva come partigiano; e lo fece fino all'aprile del '44. Successivamente collaborò con la Questura. Il suo obiettivo era quello di dare giustizia a coloro che subivano soprusi; in lui era presente la voglia di rivalsa e ribellione.>> Recchioni ha dichiarato: <<Mi occupo della Memoria cosiddetta "scomoda". Nel libro sono presenti microstorie atte a ricostruire quel periodo.>> L'autore ha raccontato in flash: <<L'Italia si liberò nell'aprile del '45, Roma già nel giugno del '44. Ma fu una liberazione solo su carta. I Tribunali giudicarono 92.000 iscritti al Partito Comunista, partigiani che combatterono nella Resistenza. A partire dal '47 iniziò la Guerra Fredda; De Gasperi andò da Truman per chiedere aiuti economici. A tal proposito, fu posta una condizione: Comunisti e Socialisti dovevano essere allontanati dal Governo. Proprio questi ultimi contribuirono alla lotta suddetta. Il nemico della Guerra Fredda era divenuto il Bolscevismo e tutti i Partiti legati alla sfera d'influenza sovietica, dovevano essere emarginati dai Governi facenti parte del blocco capitalista. La Resistenza fu una guerra, gli unici ad aver pagato furono coloro che diedero la giovinezza e la vita per un ideale.>>

Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi

 

 

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