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"Michelangelo sconosciuto"

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Michelangelo Buonarroti 1I segreti della Cappella Paolina in esclusiva assoluta stasera su Rai 5

ROMA / CIVITAVECCHIA - Una notizia "romana" che crediamo non mancherà, per vari motivi, di interessare molto anche gli appassionati d'Arte civitavecchiesi. Per la prima volta una telecamera è entrata

nella Cappella Paolina per raccontare l'ultimo Michelangelo, autore dei due affreschi straordinari che concluderanno la sua carriera di Pittore. Ne è nato “Michelangelo sconosciuto - Gli affreschi nella Cappella Paolina” ( Produzione Land Comunicazioni / MetaMorfosi ) con il commento in video di Antonio Paolucci che Rai 5 trasmetterà stasera dalle 21:15. <<È la Cappella privata del Papa, nei Palazzi Vaticani, a pochi passi dalla Sistina - spiega Pietro Folena - Uno spazio escluso dal percorso che ogni giorno accompagna migliaia di visitatori fra i tesori dei Musei Vaticani. La Cappella Paolina, infatti, non è aperta ai suddetti, se non in rarissime ed eccezionali occasioni. È un luogo di culto privato, riservato al Pontefice stesso, ai suoi ospiti, alla sua corte. Per la prima volta una telecamera ha filmato i suoi 25 metri di lunghezza per un'altezza di 8: un tripudio di stucchi, affreschi ed ori voluto da Paolo III che ne affidò il progetto, tra il 1537 e il 1540, ad Antonio da Sangallo il Giovane. Per la prima volta, una telecamera ha potuto indugiare fra quegli spazi esclusi quasi alla vista di tutti. E, soprattutto, sugli sguardi di San Paolo e di San Pietro, protagonisti degli ultimi due straordinari affreschi che il Buonarroti realizzò, tra il 1542 e il 1550, ormai ultrasessantenne; gli ultimi capolavori del Maestro toscano prima della morte. Si tratta di un'esclusiva assoluta: i segreti della Paolina, meno conosciuta della grande sorella Sistina, vengono svelati al pubblico in tutta la loro straordinaria bellezza.>> Michelangelo dipinse per prima la Conversione di San Paolo tra la fine del 1542 e il luglio del 1545. I lavori per la Crocifissione di San Pietro iniziarono subito dopo ed ebbero termine nel marzo del 1550. Recentemente i due affreschi sono stati oggetto di un lungo e delicato restauro durato 7 anni ( 2002 - 2009 ), curato dai tecnici dei Musei suddetti, sotto la guida di Maurizio De Luca e di Maria Pustka. Affreschi poi presentati da Papa Benedetto XVI il 4 luglio 2009. <<Sei metri e sessanta per sei e venticinque; tanto misura ciascuno dei due quadroni dipinti ad affresco - ricorda il Regista Nino Criscenti - Un’impresa sofferta: Michelangelo si mette all’opera che ha 67 anni e finisce che ne ha 75. Comincia dalla detta Conversione, che conclude in 3 anni. Ma ce ne metterà 5 per dipingere la Crocifissione citata. In quegli 8 anni lavora anche al completamento di Palazzo Farnese, alla sistemazione del Campidoglio, alla fabbrica di San Pietro, alla tomba di Giulio II ed a varie sculture. Otto anni di profondo travaglio spirituale che si riflette sulle pareti della Cappella in oggetto. E’ come se in quegli affreschi il medesimo avesse trasferito le proprie meditazioni sull’uomo e su Dio, sulla morte, la grazia, la salvezza.>>.

Illustrazione: fonte www.rai.it

 

 

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