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Calamatta, "dalle parole ai fatti"

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Francesco Castriota-1Castriota (Ass. “il Trittico”): <<Si allestisca una Galleria degna delle sue opere>> 

CIVITAVECCHIA - Dopo le recenti dichiarazioni della Delegata comunale alla Cultura, Annalisa Tomassini e del Direttore Artistico della Cittadella della Musica, Franco Ciambella (inerenti l'allestimento, o meno, di una Mostra permanente del Calamatta) dal Presidente dell’Associazione socio-culturale “il Trittico”, Francesco Castriota riceviamo ed integralmente pubblichiamo: <<Ci sia concesso di dire la nostra sul tema, tornato finalmente d’attualità, dell’individuazione e allestimento di un degno spazio espositivo permanente in cui si  possano ammirare le opere di Luigi Calamatta pertinenti alla collezione cittadina. Le quali, già esposte in un piano della ricca struttura museale cittadina andata distrutta dai bombardamenti,

furono perigliosamente messe in salvo estraendole dalle macerie, successivamente sottoposte a restauro, e poi nuovamente acquisite alla città. Il tutto, grazie all’opera meritoria di istituzioni e concittadini i cui meriti e la cui dedizione ci impedisce di indicare in modo circostanziato solo l’economia dell’intervento>>                                                                                                                                              Fatta questa premessa, che appare doverosa nei confronti dei lettori più giovani, vogliamo entrare in argomento per confermare con forza la convinzione, che poi coincide con l’obiettivo che ci ponemmo come sodalizio sin dall’anno 2001: è il momento che all’interesse manifestato verso il Calamatta attraverso le numerose e pur valide iniziative e celebrazioni susseguitesi nel corso del secondo dopoguerra faccia seguito come coerente conseguenza l’allestimento di una degna galleria. Così da rendere onore nel modo più valido al fine di perpetuarne la memoria a questo sommo civitavecchiese di cui peraltro andiamo sempre meglio apprezzando non solo i meriti culturali a artistici ma anche le grosse virtù civili. Al punto di stallo in cui siamo nell’affrontare il problema di rendere fruibili al pubblico le creazioni artistiche di questo sommo incisore, continuare a elogiarne le doti dimostrandoci nel contempo incapaci di onorarlo nel modo più pieno e significativo possibile rischia di sfociare in un ipocrita omaggio. Dobbiamo assolutamente arrivare ad una stretta. Tanto più che la città ha assolutamente bisogno  di altri punti di riferimento certi, sia sotto il profilo dell’identità culturale che sotto quello più precisamente artistico. E non c’è dubbio che uno spazio dedicato alla produzione artistica del Calamatta, una pinacoteca civica,  è suscettibile di proporsi come  autorevole complemento dei beni culturali sin qui più fruiti, accanto al Teatro Traiano, alla Cittadella della Musica, alla Biblioteca Comunale, all’Archivio Storico e alla Scuola delle Arti. Ora se una soluzione non è ancora a portata di mano sia lo stesso Sindaco a sciogliere i nodi della scelta>>. 

 

 

 

 

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