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Cittadella della Musica "in divenire"

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Franco Ciambella-Planimetria-1Mostrate le planimetrie atte a rendere la struttura <<più funzionale e sicura>>

CIVITAVECCHIA - <<Che abbia una dignità, un’offerta la più variegata possibile e che sia interamente normata>>. Questi, a detta del Direttore Artistico Franco Ciambella, i punti cardine su cui dovrà ruotare il concetto, culturale quanto pratico, della rinnovata Cittadella della Musica. E per quanto riguarda, nello specifico, i lavori da apportare alla struttura: <<Abbiamo abbandonato l’idea della scala esterna a favore dell’apertura della porta

 che comunica con la Biblioteca comunale in modo da unire il vecchio Ospedale con l’ex Infermeria Presidiaria. Avremo così, finalmente, un tutt’uno. Sembra assurdo - ha rimarcato in conferenza stampa - ma non esistevano planimetrie aggiornate se non quella addirittura risalente al 1910. L’Ing. Nereo Buttaro ha quindi presentato il nuovo progetto che sarà di facile attuazione una volta che avremo il benestare da parte dei Vigili del Fuoco di Roma per ciò che concerne il Piano di prevenzioni incendi. <<I lavori, ivi compresa l’istallazione delle videocamere di sorveglianza, finora mai attivate, verranno ultimati in occasione dell’apertura della prossima stagione invernale>>. Ed in merito all’ipotesi dell’utilizzo dei locali della Sala “Molinari” per ospitare una Mostra permanente delle opere di Luigi Calamatta, precedentemente “ventilata” dalla Delegata alla Cultura, Annalisa Tomassini: <<Ben vengano sue stampe da affigere sulle pareti, magari al posto delle attuali foto di musicisti vari. Valutato il costo della cosa, si potrebbero anche far ammirare a mezzo di alcune visite guidate; ma togliere spazi alle attività “in fieri” della Cittadella stessa sarebbe come “moncarla”, potendo meramente confidare sulla “Morricone”. E ciò è affatto proponibile. Senza contare che concepirvi ora un qualcosa di permanente, comporterebbe altresì il dover sigillare una delle vie di fuga mentre nel nuovo progetto le medesime aumenteranno>>. Quest’ultimo, senza <<stanze sospese nel tempo>>, permetterà inoltre di <<utilizzare la Sala di registrazione ed incisione in un modo più strutturato>> e, superato lo “stand by” inerente il preannunciato Pub interno (momentaneamente “al palo” per questioni demaniali) poter, chissà, aiutare a prefigurare in loco una sorta di <<Caffè letterario>>. Il tutto, si auspica, nell’ottica di continue nonché armoniche commistioni. 

 

 

 

 

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