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Riflettori sullo spirito patriottico e rivoluzionario del CalamattaCIVITAVECCHIA - Attenzione alta, ieri pomeriggio presso la Chiesa San Giovanni di Dio, nell’ambito dell’iniziativa su Luigi Calamatta patrocinata dall’Amministrazione comunale ed organizzata dalla Società Storica Civitavecchiese e che ha visto l’adesione di numerosi cittadini, tra cui anche appassionati del settore. L’introduzione è stata effettuata dal Presidente Enrico Ciancarini: <<E’ importante far rivivere il patrimonio storico-culturale locale. Apprezzo il grande impegno della Prof.ssa Rosalba Dinoia nel portare alla luce numerosi fatti che coinvolgono il nostro amato concittadino. Noi vogliamo che esca dagli archivi per essere goduto dai civitavecchiesi>>. Ciò, inoltre annunciando, per il mese di giugno, la presentazione di un apposito volume. Nel medesimo senso, l’intervento della Delegata alla Cultura: <<Ricordo che sono oltre dieci anni che le opere dello stesso non vengono esposte. Dobbiamo affrontare uno sforzo “semplice”, perché ne abbiamo 118 restaurate e pronte da esporre; ma in condizioni climatiche e ambientali adeguate. Il mio obiettivo è rendere giustizia a questo uomo artista, uno degli illustri rappresentanti dell’800, vissuto in un periodo storico fiorente. Questo, attraverso la valorizzazione e la diffusione, sia della sua figura che, appunto, delle opere.>> La Prof.ssa Maria Grazia Verzani Grasso, anch’essa membro della Società Storica, ha invece ricordato ai presenti che <<nel 1951 furono celebrati i 150 anni dalla nascita dell’artista. Era finita la Seconda Guerra Mondiale e tale commemorazione riuscì ad avvicinare differenti fazioni politiche. Calamatta, per la sua storia, è il simbolo della rinascita della città sotto il segno europeo>>. La Dinoia, storica dell’arte nonché autrice del libro “Luigi Calamatta (1801-1869) incisore e patriota d’Europa” ha a sua volta effettuato un excursus storico, con l’ausilio di alcune slide video-proiettate, sulla vita e le opere più celebri del grande artista che ha vissuto appieno l’epoca romantica italiana e francese. Numerosi gli aneddoti rivelati, come la compresenza di un alto sentimento patriottico; la fervida ed attiva partecipazione alla vita politica italiana e d’oltralpe, la sua partecipazione ai moti del ’30. Vi è perfino il ritrovamento di una fotografia all’albumina che ritrae “Calamatta in costume garibaldino” (foto di F. Nadar, 1866, conservata a Parigi nella Biblioteca Nazionale di Francia). E poi la solida amicizia con la scrittrice George Sande ed i rispettivi figli convolati a nozze, il prestigioso incarico affidatogli da Leopoldo I di Belgio per l’insegnamento nella nuova Scuola di incisione a Bruxelles (1836), il “Ritratto di Leopoldo I, Re dei Belgi” con la tecnica dell’incisione a bulino e rotella (dello stesso anno), il “Ritratto di Mazzini” (circa 10 anni 1847-1858) inerente un’altra figura chiave del Risorgimento italiano. Un viaggio a ritroso nel tempo per la valorizzazione di uno tra i più grandi maestri dell’incisione che ottenne le più alte onorificenze dell’epoca. Il tutto, con l’augurio finale che <<tale contributo di conoscenza possa trovare corrispondenza in città, affinché la memoria sia riportata nella giusta dimensione>>.
Foto e servizio di: Sara Fresi
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