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Come per la nascita di un "cittino"

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Siena 2014-Contrada Priora della Civetta-1-O - CopiaLa nostra Redazione brinda alla vittoria della Civetta al Palio di Siena

SIENA - Nel salire lungo il suggestivo Vicolo del Castellare nell’intento di raggiungere la Contrada Priora della Civetta, sabato pomeriggio ci saremmo aspettati davvero di tutto, tranne che di incontrare, all’interno di quella sorta di roccaforte, proprio una Civitavecchiese d’origine.

Beatrice “Emy” Passavanti, subito disponibile nei nostri confronti ed a farsi dare del “tu”, ci ha raccontato che è ivi residente dal 1992, abita nella zona del Chianti e fa parte della Società “Cecco Angiolieri” avente in cura tutto ciò che di conviviale e sociale ruota dattorno agli eventi che vedono protagonista detta Civetta nonché la vita ( a volte, purtroppo difficile ) dei singoli componenti della medesima. <<Attività, queste ultime, interamente autofinanziate - ha sottolineato subito - La nostra è la più piccola delle Contrade e ne ha quattro alleate ( l’Aquila, la Pantera, la Giraffa e l’Istrice ) ed una nemica ( il Leocorno )>>. Da qui, inevitabile, la nostra domanda sull’ultimo Palio: Che emozione è stata? <<Indescrivibile - ha iniziato a spiegarci mentre il suo viso continuava ad illuminarsi di entusiasmo - Già nel 2009 mi sentivo che sarebbe accaduto qualcosa, ma non andai; rimasi a casa e non potei vedere quella vittoria attesa da 30 anni. Stavolta, allora, a maggior ragione, ho voluto esserci; per vivermela. Vincere un Palio è come assistere alla nascita di un cittino ( un bimbo )>>. Cosa ti ha dato Siena? <<Mi ha dato tanto ed appagamento per il mio amore per la Cultura ed il bello, che qui possono espletarsi in ogni momento. E’ una cosa meravigliosa; la Contrada mi da tuttora molto. Tutti agiscono con il cuore; il Palio stesso, dura due interi mesi e ci sono attività tutti i giorni e tutte le notti, datosi che, com’è risaputo, la Civetta vede nella notte. Basti pensare allo svolgersi dei “cenini” che si protrarranno per ben 37 sere ( pari al numero dei Drappelloni conquistati negli anni ). E mentre il signor Claudio Biagi ci offre gentilmente un ottimo drink oltremodo di benvenuto, l’intervista procede con vivo interesse: Come coinvolgete i giovani? <<Giovani e giovanissimi - ha precisato ancora la nostra vivace interlocutrice - Intorno ai 5 o 6 anni di età, per i piccoli c’è la scelta del Contradaiolo e dunque si insegna loro a monturarsi ( a vestirsi ) per quando diventeranno Alfieri o Tamburini. Ma, a prescindere, per gli stessi il massimo onore è il poter entrare in Piazza del Campo rappresentando i colori della propria Contrada, protetta da due Patroni ( Sant’Antonio da Padova e San Bernardo Tolomei ), nelle giornate del 2 luglio ed appunto del 16 agosto. Peraltro, come si sfila è molto importante per un’ulteriore ragione; infatti, si può ambire a vincere altresì il Premio del Masgalano ( da Mas galan: il più elegante ). Collaborate con delle Associazioni Culturali? <<Certo che si; quelle del territorio sono tutte, a vario titolo, coinvolte nell’evento del Palio e la Civetta, inoltre grazie ad alcune di loro, può fattivamente dare una mano ai Contradaioli che, come dicevamo, ne hanno più bisogno. Ad esempio, istituendo delle Borse di Studio per i ragazzi, accompagnando degli anziani che non possono permettersi una badante o andando a far la spesa per conto di qualcun altro impossibilitato. La Contrada è proprio questo. A Civitavecchia cosa avrei mai potuto trovare di tutto ciò?>>. Hai piacere di salutare, tramite noi, alcuni od alcune civitavecchiesi? <<Sicuramente le mie amiche di sempre: Bianca Maria Augusta ed Antonietta Paluzzi>>. La squisita accoglienza incontrata dalla nostra Redazione, in più grazie alla signora Annatula Menicucci da Frassini, ha anche ricompreso una visita al Museo a tema e diversi, condivisi scatti fotografici, ivi compreso quello presso il mitico Drappellone 2014, gelosamente custodito. Ultime due “chicche” ( almeno per ora ): le selle dei destrieri ultimamente rinnovate sono opera di un altro Civitavecchiese ( Avesse portato fortuna? ) e la Contrada medesima ha un suo Giornale ( in versione cartacea ed on line ) denominato “il Civettino”. Un po’ come a dire che le affinità culturali non sono mai troppe.

Foto a corredo “by” Sara Fresi

 

 

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