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Civitavecchia nei suoi "volti celati"

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Libro-I volti celati di Civitavecchia-1Federica Manfredi: <<Gli intervistati mi hanno aperto le porte delle case e dei cuori>>

CIVITAVECCHIA - Presentato ieri pomeriggio, presso la Sala Conferenze della Fondazione Cariciv, il libro “I volti celati di Civitavecchia” a firma Federica Manfredi. Il Priore Gianni De Paolis: <<Ringrazio la Fondazione, poiché ci sta vicino ed è voluta intervenire nel finanziamento

del medesimo. L'ultima volta che è stato scritto un qualcosa sull'Arciconfraternita del Gonfalone, risale a circa vent'anni fa,; si trattava della Tesi di mia moglie. La Processione del Venerdì Santo è caratterizzata da 800 figuranti di cui 200 sono i “penitenti”. Quest'ultimi non sono peccatori, bensì persone normali che vogliono pregare in quel modo>>. Il Presidente, Avv. Vincenzo Cacciaglia ha ribadito: <<La Fondazione è vicina alle attività di carattere culturale. Il volume riguarda un evento caro a noi civitavecchiesi, che la sentiamo come parte integrante>>. A seguire sono state affrontare alcune letture come “Il tabù del dire” con le parole dei “penitenti” medesimi. La Dott.ssa Elisabetta Serafini ha illustrato, in flash, alcuni aneddoti: <<Sono state svolte delle indagini; sembra quasi un giallo, ma in grado di appassionare il lettore. Al suo interno vi sono le esperienze degli intervistati che rompono appunto il “tabù dell'indicibile” e rendono noto l'effetto della “rigenerazione” post Processione. Il testo ricorda un pò “i Diari di Viaggio” scritti da Ricercatori e Antropologi nei Paesi esotici. Qui è unita la ricerca stessa, con tutta la sua scientificità, alla divulgazione. E vi si ritrovano anche elementi storici inerenti alla nascita di detta Arciconfraternita ed agli obiettivi da essa perseguiti>>. L'autrice ha sottolineato: <<In quanto Antropologa, studio la cultura, i meccanismi di significato della realtà. Tutto è iniziato nel 2010, quando sono arrivata in questa città e, da Via Trieste, una sera sentii un fragore. Rimasi favorevolmente colpita dalla figura del “penitente”. Le persone intervistate mi hanno aperto le porte delle loro case e dei loro cuori. E’ stato un bel gesto di amicizia e, con questa pubblicazione, ho pensato di restituire la ricchezza che mi avevano dato>>. 

 

Servizio e foto di Sara Fresi

 

 

 

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