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Articoli Giornalistici e droghe "leggere"

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Stefano Giannini-Like a Woodstock-1Giannini (Pd) associa il nostro pensiero all'istituto fascista del coprifuoco

CIVITAVECCHIA - Non ha certo mancato di generare un serrato andirivieni di opinioni, l’articolo pubblicato ieri da “la Civetta”, inerente la 2^ serata di “Like a Woodstoock”. Nell’occasione, tra i “chiamati in causa”, il Delegato alle Politiche Giovanili del Comune, Stefano Giannini che, piuttosto che tramite Comunicato Stampa ufficiale (come, in tali casi, si converebbe ad un’Istituzionale), su Facebook ha inteso commentare: <<Come se io potessi sapere in anteprima, e se anche fosse, o decidere i testi delle canzoni degli artisti. Stasera cercherò di vigilare affinchè il pubblico presente non dica parolacce…>>. Ma non trattavasi di pubblica Piazza e di evento patrocinato dall’Ente Pubblico che il medesimo, in quota parte e nello specifico, tuttora rappresenta?

Va da sè che il Delegato stesso avrebbe “dovuto” (e non meramente “potuto”) sapere, anzitempo, i contenuti suddetti e, nell’eventualità, valutare preventivamente il da farsi (o meno). Fermo restando che noi si è riportato altresì di quanto nell’occasione profuso a mezzo microfono. <<Inoltre - ha continuato deciso - canzoni anche di grandi artisti fanno accenni o fanno espliciti riferimenti a droghe leggere, ma non mi risulta che nessuno si sia mai indignato. Adesso lo facciamo per “Like Woodstock” a Civitavecchia. Beh...meglio tardi che mai>>. “Leggere”; maddechè? E si è proprio sicuri sicuri che <<nessuno si sia mai indignato>>? Sul <<meglio tardi che mai>>, in più rincarato dallo stesso con un <<MAI>> volutamente in tutte maiuscole, soprassediamo (almeno per ora). A seguire, ancora ad opera di Giannini, la <<piena condivisione>> del pensiero e la susseguente riflessione di un altro Internauta (quest’ultimo, forse direttamente interessato?) definente il nostro scritto come frutto di un <<pensiero bigotto>>, assimilabile a delle <<chiacchiere da Bar>> (invero, molto più interessanti e culturalmente nutrienti di certe canzoni e ancor più dei retro “pensieri” generanti le medesime ndr). <<Chiacchiere>> della cui esistenza si diceva <<lieto; così tutti avranno modo di rendersi conto di quanto Civitavecchia sia una città mediocre e vuota sia sotto il profilo culturale che sotto quello della libertà di esprimersi!>>. Il tutto, chiosando con un rispettosissimo <<Popolo di ghettaroli!>> (cosa, quella poc’anzi richiamata di cui, per più versi, andiamo tuttora fieri). Nel mentre, il giovane Delegato, appunto <<modificato il tiro>> del suo precedente, <<ironico>> pensiero (che noi, a differenza d’altri rispettiamo in quanto tale; ossia come libera espressione altrui) ha continuato: <<Non sarò io a censurare il pensiero di nessuno tantomeno di un'artista>>. Sul finire, la vera “chicca”, decisamente “degna”, in particolar modo, del doppio ruolo ricoperto: <<Quanto ai minorenni mi informerò se sia ancora oggi possibile ricorrere all'istituto fascista del coprifuoco, mettendo così i minorenni al riparo da qualsivoglia tentazione o immoralità varie ed eventuali. Ovviamente mi accerterò dell'età di tutti i presenti al concerto...uno ad uno!>>. Quanto detto, altresì non disdegnando, nel finale, dell’altra ironia; del tutto fuori luogo (e, datosi che…noi…rispettiamo le Regole; in tal sede non aggiungiamo altro). Il tutto, tenendosi, in riferimento specifico alla riflessione suddetta, <<alla larga dal giudizio su Civitavecchia e sui civitavecchiesi>> (qui dimenticando, invece, di apporre ai medesimi una, dovuta, “C” maiuscola). A conclusione, crediamo che il suddetto Rappresentante di Palazzo del Pincio, appartenente al primo Partito della Maggioranza di Governo della nostra Città (che peraltro è Italiana, non Giamaicana) avrebbe dovuto quanto meno astenersi dall’associare (e, cosa ben più grave, dal provare a far associare chi legge) quanto riportato dall’articolo in questione ad un invito a che si ricorra ad una sorta di <<istituto fascista del coprifuoco>>. Quanto questo, inoltre esternato con così tanta, inconcepibile leggerezza, sia poco (o niente) rispettoso della Storia del suo stesso Partito d’appartenenza, non sta certo a noi dirlo; e men che meno al Direttore Responsabile di questa Testata Giornalistica (che, teniamolo sempre bene in mente, non riceve alcun contributo comunale sotto qualsivoglia forma). Di certo, non lo è nei Nostri confronti ed a maggior ragione dei Caduti per la Libertà; quella vera, densa della dignità dei nostri Padri, strenuamente agognata ed infine conquistata a carissimo prezzo. Per poi darla in mano a chi ed a che cosa? <<La libera espressione delle idee riflette il pensiero diffuso, quindi contribuisce a delineare la Cultura di un Paese intesa come circolazione di idee e di movimenti “culturali” che incrociano varie generazioni. Il buon gusto ed il rispetto di tutti è un altra cosa>> - sono le parole a riguardo, della Delegata competente, Annalisa Tomassini (anche lei in forza al Pd). Meditate gente, meditate. 

 

Link di riferimento: https://www.lacivettadicivitavecchia.it/spettacoli/1378-perche-questa-e-cultura    

 

 

 

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