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Riflessioni sugli scavi alla “Frasca”

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I parchi archeologici creano un indotto redditizio ed un turismo di qualità

<<CIVITAVECCHIA - Queste giornate insolitamente miti di fine inverno invogliano a godere di qualche piacevole passeggiata e la meta, per me, non può non essere che la baia della Frasca, magica località nella quale sono cresciuto.

Così, mentre osservo il mare cristallino ed il contrasto del verde della pianeta contro lo sfondo di un cielo blu e terso, mi si presenta sulla destra della spiaggia, sotto il livello della strada, un  antico muro che, ad una sommaria osservazione, sembra appartenere alle strutture in corso di scavo. Anche se l’idea che si tratti di una struttura portuale molto antica stuzzica il mio interesse. Se di porto si tratta, penso, non è romano; perché i Romani costruivano i moli gettando delle malte in casseforme. Gli Etruschi, al contrario, adattavano i rifugi naturali sulla costa; i Greci, loro si, utilizzavano dei grandi blocchi, sovrapposti ed incastrati, come quelli che vedo, per i loro moli. E la loro presenza qui è confermata dai resti di anfore Samie del VI Sec. a.C. Ma queste considerazioni restano un semplice volo di fantasia, mentre altre riflessioni s’impongono.
La prima: quando potremo leggere i risultati degli scavi qui condotti, come lo sono stati presso la necropoli Etrusca della Mattonara, che senz’altro rivelano informazioni essenziali per la storia della città? Se non ricordo male gli studi sono stati finanziati con risorse pubbliche ed è sacrosanto diritto di ogni cittadino, oltre che un doveroso esercizio di deontologia professionale, poter allargare le proprie conoscenze specialmente quelle che riguardano il territorio dove egli vive. Attenzione; non mi riferisco alla semplice organizzazione di un Convegno, ma alla stesura di atti eventualmente da pubblicare anche in una semplice ed economica forma digitale. Basterebbe un link in un sito istituzionale...
La seconda considerazione riguarda la valorizzazione di tanta bellezza e di tanta Cultura. In molte località del Paese, caratteristiche simili sono utilizzate per creare un circuito di virtuose occasioni di lavoro. I Parchi Archeologici creano un indotto redditizio ed un turismo di qualità che comportano uno sviluppo rispettoso dell’Ambiente e delle emergenze archeologiche delle comunità.   
E allora posso solo sperare che un giorno questo modello alternativo di crescita economica possa applicarsi anche nella nostra straordinaria terra.

Servizio e foto di Sergio Anelli

 

 

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