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Storia e archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa MarinellaSANTA MARINELLA - "Castrum Novum. Storia e archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa Marinella." Nel Quaderno 3, anno 2016, a cura del Dott. Flavio Enei vi sono numerosi contributi di volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, e non solo, che hanno collaborato agli scavi presso il Casale Alibrandi. Una pubblicazione di notevole interesse che argomenta, in modo scientifico e schematico, i ritrovamenti di reperti rinvenuti nel predetto sito archeologico. Ciò, grazie ad una sinergia tra Comune di Santa Marinella, Fondazione Cariciv, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale, Gatc, Museo Civico di Santa Marinella, Université de Picardie Jules Verne e l'Université de Lille 3 Charles De Gaulle. L'Archeologo Dott. Carlo Canna ha curato alcune parti di questo volume ed ha menzionato, a pagina 29, le attività di ripulitura e scavo condotte nell'Edificio Quadrato (zona A, settore II) tra il 2011 e 2013 e quelli del 2015, utili al ritrovamento di ben 191 resti faunistici di mammiferi e molluschi. A tal proposito, sono stati analizzati i reperti rinvenuti per l'identificazione di tre specie domestiche: suini, ovicaprini e bovini. Inoltre, lo stesso ha fatto luce su altri importanti rinvenimenti di animali domestici, quello del cavallo e del cane, nei pressi della vicina zona termale Balneum de "Le Guardiole." In quest'ultima struttura sono stati recuperati 88 resti, di cui 15 di mammiferi e 48 appartenenti a molluschi. Altro contributo di Canna è quello relativo ai "materiali archeozoologici e malacologici dal settore D1" (pag. 87) dove menziona il rinvenimento di 1752 resti faunistici così suddivisi in ordine di abbondanza: 989 mammiferi, 628 molluschi e 135 uccelli. Uno studio di notevolmente interessante che si inserisce in una più ampia ricerca scientifica che si pone come obiettivo quello di realizzare il "Parco Archeologico di Castrum Novum” esteso dalla foce del fosso delle Guardione, a Torre Chiaruccia, fino all'altura della città antica presso il Casale suddetto e nel mare antistante dove sono tuttora conservate delle grandi peschiere.
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