Caratteristiche di Traiano emerse dalla drammaturgia di Mara D'Aquila e Pino Quartullo

CIVITAVECCHIA - Danze e recitazione sotto la Fontana del Vanvitelli per la drammaturgia di Mara D'Aquila e Pino Quartullo dal titolo "1900 anni fa, Traiano." Sopra le nostre teste assisteva una luna luminosa,

leggermente a destra della Fontana, che dai merli si è fatta avanti attardata nel suo corso curiosa dello spettacolo sottostante. Scenografia unica nel suo genere, con il gioco di luci ed ombre che si riverberava sui volti degli attori e sugli imponenti mercati romani in opus reticolato. Voce narrante di Francesco Montanari che, sin dai primi passaggi, ha ricostruito le prodezze e la vita dell'Imperatore. Sul palco naturale ivi allestito anche l'attrice Maria Rosaria Omaggio, nei panni di Plotina, la moglie di Traiano (nella foto), che ne ha ricordato alcuni tratti della sfera sentimentale, in quanto donna innamorata del suo uomo, e l'umanità dello stesso nei confronti del suo popolo come "quella volta di ritorno dal Danubio che entrò  a Roma, a piedi e non in lettiga, tra gli applausi del popolo." In questo spettacolo sono emerse caratteristiche quali un uomo amorevole nei riguardi di Plotina ed apprezzato dai romani per gesta umane quanto eroiche. L'attore Pino Quartullo, rappresentando l'Imperatore, ne ha rammentato alcune, come la costruzione di monumenti, porti, strade e città utili all'espansione della Civiltà romana ed al consolidamento del potere nei territori. In alcuni passaggi è emersa anche la sua munificenza nei confronti dei cittadini e le numerose feste da lui organizzate. Oltre alle parti recitate, bellissime coreografie a cura di Maria Luisa Rubulotta. Dal corpo di ballo sono emersi, in vari passi a due, Claudio Cocino (primo ballerino del Teatro dell'Opera di Roma) e Susanna Salvi che hanno magistralmente interpretato l'affetto tra Plotina e Traiano.

Servizio e foto di Sara Fresi

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